Il film è un’indagine approfondita sulla vita di una famiglia che vive nella Berlino di oggi. Cosa conosciamo realmente delle persone che chiamiamo la nostra famiglia? Che tipo di sentimenti, gesti e sentimenti caratterizzano la più piccola cellula della società? Cosa potrebbe accadere realmente dietro la porta dei nostri vicini di casa? Queste sono le domande che si è posto il regista mentre girava questo film. Le quattro finestre del titolo si riferiscono a quattro capitoli, uno per ciascuno dei quattro personaggi che segretamente stanno cercando la felicità. Il figlio incontra uno sconosciuto che vuole baciarlo. Il padre bacia la moglie mentre pensa alla figlia. La figlia riceve un bacio dalla madre che assomiglia più ad uno schiaffo in faccia. La madre cerca il bacio da uno sconosciuto sperando così di ferire il marito. Eppure tutti insieme condividono il desiderio di appartenersi e così continuano a rimanere uniti uno all’altro. Ma il prezzo per la loro serenità è un riserbo assoluto. Il regista tratta i suoi personaggi con grande cura e senza nessun pregiudizio. Al posto di lunghi dialoghi preferisce far trasparire i sentimenti dalle espressioni del viso, gli attori hanno un grande spazio, anche temporale, per esprimersi liberamente. Christian Moris Müller: “Non mi piacciono troppi tagli. Spesso rovinano un momento importante. Ho voluto dare ad ognuno tutto lo spazio necessario per farsi comprendere dagli spettatori”
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