A quattordici anni, Diane (Solène Rigot) è una adolescente enigmatica e solitaria, impegnata a prendersi cura del fratello minore Marc e che ha un intensa relazione con il padre Christian (Vincent Perez). La comparsa nel suo quartiere di Julia (Audrey Bastien), una giovane ed emancipata ragazza inglese, capovolge però la quotidianità di Diane. Desiderosa di lasciarsi da parte ad ogni costo la fanciullezza, Diane passerà attraverso le più drammatiche delle esperienze nell’arco di soli sei mesi: più si avvicinerà a Julia e più Diane perderà ogni moralità, senza pensare alle conseguenze o ai limiti dei suoi desideri. Il rapporto tra Diane e Julia è carico di sessualità ma non rivelerà nessun coming out, solamente uno sguardo poco convenzionale sulla scoperta della sessualità nell’adolescenza. Significativa in proposito la scena in cui il padre trova Diane intenta a guardare un film porno come se stesse studiando un libro di testo. Ma il film è quasi tutto impostato sulla sessualità, dalla prima scena che vede un goffo primo rapporto tra due adolescenti (che fa dire alla protagonista “penso che non vorrò più farlo, non faceva male ma non ho sentito niente”, mentre il ragazzo le risponde: “non fa niente, l’importante è che tu l’abbia fatto”), passando poi per la masturbazione nel bagno di casa, fino ai multipli incontri sotto le coperte, sotto la disinibita guida dell’amica Julia, che le insegna come “l’incontro di una notte non abbia nessuna significato”, aggiungendo che “Non mi interessano gli uomini, con loro è solo divertimento”. Anche il rapporto col padre, che la considera un’eterna bambina, è pieno di ambiguità. La scoperta del proprio corpo e del desiderio sessuale non è comunque per Diane un’esperienza solo materiale, ma un viaggio attraverso nuovi valori e nuove emozioni. Ambientato tra la liberazione sessuale degli anni ’70 e l’arrivo di Internet, Puppy Love beneficia di una colonna sonora originale dei Soldout, banda belga di electro-pop che ci ricorda la musica di fine anni 80. Il film si apre con un remake di ‘E’ un peccato’ dei Pet Shop Boys e finisce in modo coerente con un coro che dice “ero un adolescente”, al passato, come Diane che sorride alla fotocamera dopo aver attraversato a piedi un’autostrada piena di pericoli. Il film è stato presentato in anteprima al 61mo Festival di San Sebastiano.
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