Il film si basa su celebri casi registrati dal prof. Richard von Krafft-Ebing nei suoi libri accademici del 19° secolo “Psychopathia Sexualis” e “Text-Book of Insanity”, ma, a differenza del film “Kinsey”, non ci presenta le teorie del dottor Krafft-Ebing (un precursore di Kinsey) attraverso la storia della sua vita, ma solo attraverso la drammatizzazione di alcuni casi di suoi pazienti. Possiamo dire subito che questa strada non ci risulta altrettanto efficace e convincente.
Il dottor Krafft_Ebing, nonostante fosse un progressista e un convinto assertore della depenalizzazione dell’omosessualità, era altrimenti convinto che l’omosessualità fosse un “disturbo” curabile. Così tra i casi presentati abbiamo quello di Xavier (Daniel Pettrow) un giovane omosessuale che aveva rifiutato qualsiasi “cura” fino all’incontro col dottore. Ancora in tema di omosessualità abbiamo il caso di Lydia (Lisa Paulsen), un’insegnante lesbica che era riuscita a reprimere il suo istinto sino all’incontro con la sua allieva Annabel (Veronika Duerr). Tra gli altri casi presentati abbiamo quello di J.H. (Daniel May), un giovane con una particolare propensione verso il sangue; e un episodio di necrofilia relativo a un ricco barone (Greg Thompson)
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