Jonas è un promettente tennista sedicenne, alle soglie della promozione in una squadra nazionale, che va però molto male a scuola. Quando gli viene detto che non gli sarà permesso di ripetere ancora l’anno scolastico, lo stress è tale che si riverbera anche nella sua attività sportiva. Con i genitori assenti, Jonas è ufficiosamente adottato da un gruppo di trentenni che sembrano molto felici di stare con lui, soprattutto Pierre. Lo aiutano volentieri nei lavori di casa, ma il loro interesse si estende anche alla vita privata e intima del ragazzo. Come quando cercano di dargli consigli ed esempi pratici su come deve comportarsi con Delphine, la sua ragazza. Jonas, rassicurato dagli amici, abbandona la scuola pubblica, mentre il rapporto con Pierre sembra andare assai oltre le “lezioni private”. Le incertezze e perplessità di Jonas aumentano, ma non se la sente di rompere con gli amici e questi sembrano ignari dei turbamenti psicologici che crescono nel ragazzo…
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Il film “potrebbe” essere interessante ma per come è fatto è decisamente di mediocre fattura. E’di fatto basato sulla corruzione di un ragazzo : lezioni private che il ragazzo non poteva permettersi in cambio di rapporti sessuali. Sembra una riedizione miserrima del romanzo di Laclos “Les liaisons dangereuses” : il ragazzo Jonas come la signora di Tourvel e Pierre e Nathalie come Valmont e la marchesa di Merteuil. Ma ovviamente il confronto finisce qui. Nessuna indagine psicologica che motivi i comportamenti di tutti i personaggi. La vittima , così cinicamente manipolata , è fondamentalmente stupida. Senza reali turbamenti, sembra senz’anima sia con la ragazza che ama che con il suo corruttore. E il corruttore , così freddo , privo di sentimenti , non appare neppure così assatanato di sesso. Assoluta mediocrità. Voto 5.
Non sono assolutamente d’accordo con “refollo”. Il film è assolutamente interessante, anche perchè in realtà non avalla l’abuso ma semplicemente lo descrive in tutta la sua ambiguità con occhio freddo ma non complice. In realtà sta allo spettatore prendere posizione. E infatti il plagio che viene compiuto è in realtà quasi il simbolo di ogni percorso educativo dove comunque la relazione tra “allievo” e “insegnante” risulta complesso, quasi reciprocamente parassita e d’altronde ognuno dei protagonisti ottiene ciò che vuole, il ragazzo la promozione, l’insegnante la conquista sessuale.
Un film provocatorio, difficile, assolutamente da vedere e su cui riflettere.
personalmente stronco il film, non è accettabile che si faccia passare l’abuso su un minorenne e non ne capisco
a quale fine, voto meno di zero non guardatelo.