Il film racconta la storia di Valerio, un adolescente solitario che osserva il mondo dei suoi coetanei stando in disparte. Valerio ha una sorella di dieci anni, un vecchio motorino e due nemici che lo tormentano. Un giorno però gli si presenta una possibilità, finalmente può vendicarsi provando a combattere con le stesse armi del nemico. Ma ad attenderlo troverà solo il dolore e la disperazione.
“Il film affronta temi presenti, talvolta anche in modo drammatico, nel mondo degli adolescenti – dichiara Mirko Locatelli, il regista – è una riflessione sulle relazioni basate su prepotenza e sopraffazione: racconta una storia di bullismo e identità sessuale in adolescenza, il bullismo meno visibile però, quello che non agisce esclusivamente perpetrando violenza fisica ma che si manifesta attraverso altre forme di prepotenza che determinano l’esclusione dal gruppo e l’emarginazione di chi è considerato diverso. Parla di ragazzi vicini fisicamente ma personalmente soli e abbandonati, figli di una società omologante che li ha abituati a pensare individualmente e ad esprimersi con il linguaggio della violenza, ragazzi che spesso faticano a trovare unità in un progetto comune e che, spinti dal disprezzo per le diversità, non possono che generare dolore ed emarginazione, rischiando di esserne a loro volta vittime. (Cartella Stampa)
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Insomma, un po’ lento e sinceramente il finale è un po’ triste, dopo che l’altro si è suicidato il fidanzato viene preso a botte, i gay fanno una brutta fine.
Poi, non ho capito una cosa ma se i due ragazzi soi gay che cacchio fanno rinchiusi nel camper con le proprie fidanzate? Perché hanno delle fidanzate?
risulta un po lento, cupo e con dialoghi molto ridotti ma diversamente, questo film non avrebbe un senso, certo la testa bassa e la postura ricurva del protagonista sono un po troppo esasperate ma personalmente devo dire che questo film è riuscito a catturare la mia attenzione.
A me è piaciuto abbastanza.
bello il tema affrontato. peccato i dialoghi (bruttini). attore protagonista non molto bravo a recitare, probabilmente solo l’ultima scena si salva… mi aspettavo di meglio.
L’idea del film (vedi commento di daniele) è molto bella peccato che la realizzazione lasci molto a desiderare: il film è troppe volte schematico (i ricattini sono comici, la storia della testa bassa troppo calcata,…) e ripetitivo. Gli attori, azzecati come personaggi, sono diretti male. Bella la fine.
Carino, mi è piaciuto. Ho odiato le riprese del protagonista troppo a testa bassa, sempre chinato (mi è venuto il torcicollo). 🙂
Il tema è interessante ma girato in modo troppo lento
Veramente noioso. Recitato in maniera pessima.
Un film molto particolare ed interessante che racconta i fatti attraverso gli stati d’animo dei protagonisti ciò che succede nel loro mondo interiore…molto bello!
Condivido e sottoscrivo l’analisi di Daniele, un film per certi versi innovativo. Non griderei al capolavoro ma è sicuramente molto intenso nello stile narrativo.
Io l’ho trovato veramente bellissimo. Il film analizza la condizione di essere allo stesso tempo vittima e carnefice, buono e cattivo, fragile e forte (condizione assai ricorrente per gli adolescenti omosessuali). Un film che non dà risposte e trova nel finale “aperto”, straziante e tenero (sì, io l’ho trovato estremamente tenero) – alla fine i due protagonisti dell’ultima scena sono molto più simili di quanto possa apparire, visto che la violenza e la crudeltà molto spesso non sono altro che corazze per gli individui estremamente sensibili – un picco assoluto nella storia del cinema italiano degli ultimi anni. Fotografia superba. Ad avarcene film di tale intensità…
Daniele
molti i difetti, soprattutto nella sceneggiatura e nella recitazione, molti i prestiti (The elephant, Presque rien, …), … alcuni inseguimenti in motorino quasi imbarazzanti, ma nonostante tutto un film da vedere, apprezzabile la lentezza, ma soprattutto un 9 alla fotografia, complimenti a Ugo Carlevaro
Brava la sorellina del protagonista,espressiva e comunitativa.
Visto ieri alla Mostra con in sala tutti i protagonisti… Non un capolavoro ma molto apprezzabile lo stile narrativo a tratti vintage e sorretto da un’ottima fotografia.
Un lungo applauso alla fine (compreso il mio) per incoraggiare un giovane regista che mi auguro non si arrenda.
Appena visto qui al Lido. E’ uno dei film più brutti e noiosi che mi sia mai capitato di vedere. Suggerirei a Locatelli di darsi a qualche altra attività.