Vivace e intelligente debutto alla regia di Odilon Rocha con una commedia divertente e ironica, premiata al Festival Internazionale di Rio de Janeiro, sullo stile delle telenovela, che contine una sottotrama gay con coming out. La vicenda vuole mostrarci come le nuove generazioni brasiliane si confrontano con le contraddizioni e gli orrori della storia recente del Brasile. Siamo nel 1978 e il Brasile si trova sotto la dittatura militare del presidente Ernesto Geisel. Una telenovela, trasmessa in prima serata, dal titolo ‘Dancin’ Days’, centrata sulla moda dilagante della musica disco e ambientata nella discoteca omonima di Rio de Janeiro, sta catturando l’interesse e la passione di tutto il paese. Amanda e Dora, anch’esse teledipendenti di questa soap, sono una coppia di prostitute d’alto rango, che incorrono in un fatale incidente (credono di aver ucciso un cliente) e sono costrette a fuggire da San Paolo a Rio de Janeiro inseguite dall’agente federale Brandão. Naturalmente, trovandosi a Rio, è d’obbligo una visita alla discoteca ‘Dancin’ Days’, che distrae Amanda dal pericolo imminente, mentre Dora si trova a doversi confrontare coi segreti del proprio passato. Secondo la logica dei sei gradi di separazione, il loro destino incrocerà quello di João Paulo, un diplomatico che si sente straniero nel proprio paese, il rivoluzionario Vicente e suo fratello Pedro, e l’adolescente Caio, un ragazzo allevato dai nonni, che deve fare i conti con la propria omosessualità, aiutato dalla sua migliore amica Monica.
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