Una donna matura vive col padre in una fattoria isolata. La sua vita viene turbata dall’arrivo di un’altra donna più giovane, assunta come domestica. Alla morte del padre, la figlia prende la gestione della tenuta. L’altra diviene sua amica intima. E quando investe per errore con la macchina un uomo, la padrona fa scomparire il cadavere in un pozzo abbandonato. Il film, presentato a Cannes nel 1997, non fu accolto bene dalla critica ma è diventato col tempo un piccolo cult del genere thriller psicologico. L’omosessualità della protagonista non viene esplicitata, almeno in scene di rapporti sessuali, ma è il tema di fondo del film: una sessualità che non ha mai potuto esprimersi, duramente e forse inconsapevolmente repressa per tutta una vita, che ha plasmato un carattere duro e ostile, viene ora smascherata da un legame affettivo profondo che potrebbe essere l’ultima ancora di salvezza … ma la persona incontrata non è proprio quella giusta.
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Il film è lento, claustrofobico, incentrato sull’analisi delle due donne protagoniste assolute e sul rapporto che si viene a creare fra loro.. Ci sono degli spunti interessanti, soprattutto per chi ama il genere thriller psicologico..