«L’avventura del Poseidon» raccontava di un gruppo di passeggeri di una grande nave da crociera colpita e capovolta da un’onda gigantesca. La storia sviluppata in questo nuovo film è più moderna e risente dello tsunami in Asia. Racconta il regista: «Viviamo un tempo in cui le grandi catastrofi sono sempre più frequenti e, attraverso i media, sono alla portata di tutti. Questo fa sì che il genere catastrofico debba acquisire una maggiore serietà nel raccontare quegli eventi». E qui la modernità e la serietà della pellicola consistono soprattutto in una certa crudezza del racconto. Uno sparuto gruppo di sopravvissuti decide di non stare ad aspettare inerme i soccorsi e cerca di raggiungere l’unico punto della nave non sprofondato nell’acqua, la chiglia. Il gruppo è composto da un avventuriero (Josh Lucas), una madre con il suo bambino (Jacinda Barrett e Jimmy Bennett), un ricco omosessuale con ispirazioni suicide (Richard Dreyfuss), una clandestina (l’argentina Mia Maestro), una giovane coppia di fidanzati (Emmy Rossum e Mike Vogel) e dal padre di lei, che è Kurt Russel, un volitivo e intraprendente ex sindaco di New York che assomiglia molto a Giuliani. Una scena in particolare fa rabbrividire: quella in cui il personaggio interpretato da Dreyfuss è costretto a lottare per sfuggire alla morsa di un uomo che si aggrappa alla sua gamba, sospeso nel vuoto. Nell’impossibilità di salvarlo, dovrà uccidere per sopravvivere. (F. Scorcucchi, Il Mattino)
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Certo che di schifezze ne fanno al cinema … si sa che i remake hanno sempre avuto poco successo e questo, Hollywood, non vuole capirlo, mi chiedo perché continuano a tirare fuori queste oscenità’. Cercare che paragonarlo a quello del ’72 è altamente “offensivo” (non che l’originale si possa definire capolavoro, ma è guardabile), soprattutto perché in quello del ’72 recitavano “Attori”, Gene Hackman, Ernest Borgnine e soprattutto Shelley Winters, ed non credo ci sia altro da aggiungere!
Una nave da crocera si ribalta a seguito di uno tsunami. Il comandante prontamente chiama i soccorsi e sigilla la sala da ballo in modo che possano resistere fino all’arrivo dei soccorsi. Un gruppetto invece si discacca da loro e cerca di uscire dalla nave dalle parti non protette (diventate un percorso di fuoco ad ostacoli). Insomma fanno tutto quello che non dovrebbero. Solo questo fa capire l’insignificanza sia della trama, che di tutto il film …
Questo remake, come la maggior parte dei remake, non eguaglia il film precedente per emozionalità e recitazione degli attori. Ah, il cognome del regista è PetersEn, non PetersOn.