Torna disponibile dopo molti anni, ed in una versione perfettamente restaurata, uno dei capolavori del cinema gay, che aveva fatto dire ad Allen Ginsberg e Ingmar Bergman: “Questo è uno dei film più straordinari che abbia visto in tutta la mia vita”. Il film, genere doc, è in pratica un “one man show”, frutto di una maratona di 12 ore di riprese nell’appartamento del protagonista Jason Holliday (nato Aaron Payne), poi ridotte in una perfetta sintesi di quasi due ore (nell’originale). Jason Holliday è un afroamericano che vive nella massima libertà il suo essere gay nell’America degli anni ’60, quando ancora nessuno aveva il coraggio di dichiararsi gay. Grazie alla sua abile parlantina, meglio di un performer di cabaret, riesce ad incantare raccontando diversi episodi della sua vita, prima cameriere poi prostituto gay. Sorride, ride, si arrabbia e piange. Come quando racconta dell’omofobia di quegli anni e di come veniva trattato dalla polizia (anche di un disastroso incontro con un poliziotto in copertura). O quando ci racconta le sue avventure nelle saune (ci scandalizza ancora). O quando da vittima diventa carnefice rapinando in casa di un facoltoso amante. O quando, verso la fine, deve ammettere con tristezza: “Ho vissuto con tanta vitalità ma alla fine mi sono ritrovato come un relitto nervoso. Penso in realtà di non essermi mai divertito veramente. Sapete quanto fa male ritrovarsi a riflettere su tutto questo?” Pochissimi documentari di danno la sensazione di essere veramente presente a quanto accade sula scena e le riprese, spesso volutamente sgangherate, danno un senso di realtà ancora maggiore. Lo stesso che ha detto il protagonista Jason dopo aver visto il film: “E’ una strana sensazione vedersi in un film. Mi vedo come se stessi facendo qualcosa di vitale. Le persone mi possono guardare nel profondo, nell’intimo. Potrò essere amato, criticato od odiato, ma che differenza fà? Ho fatto quello che volevo e che sentivo e mi dà una bella sensazione che qualcuno possa fotografarmi come sono. Una foto per sempre”