Uscito inizialmente col divieto ai 18 anni ma senza tagli, fu quasi subito sequestrato in seguito alle solite denunce “anonime” per offesa al pubblico pudore; subì quindi il taglio delle scene più esplicite e ritornò nelle sale col divieto ai 14 anni. Oggi la versione in cassetta della Mondadori, uscita nel 1990, è quella integrale. Anche se la critica, pure quella di sinistra, non lo accolse molto bene, ebbe un notevole successo di pubblico, probabilmete trainato dalla risonanza scandalistica e anche dal successo del libro omonimo da cui era tratto. Le scene “omosessuali” del film sono assai spinte per quegli anni (ma ancora oggi sarebbero difficili da vedere). Il protagonista Rocco (un bellissimo Franco Bianchi) è quasi sempre nudo e con il membro in bella vista. In un rapporto con l’amico Marcello (Lou Castel) gli accarezza e bacia il membro in bella vista. Abbiamo anche una scena di sesso lesbico tra Antonia e una sua amica femminista (in quegli anni tutte le femministe erano considerate lesbiche). Un film da riscoprire e rivalutare.
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Tratto dall’omonimo libro, non ebbe successo al cinema, anche perché censurato. Oggi vale la pena vederlo per riscoprire certi modi di pensare degli anni ’70, c’è poca politica e tanto sesso libero..