Siamo in estate, il 27enne Sam viaggia spedito verso sud alla guida della sua Ford. Con lui viaggiano Mathieu e Léa, fratello e sorella raccolti al bordo della strada. Léa è bella, sexy, superfemminile, ama molto gli uomini, che sono pure molto desiderati da Mathieu. Decisi ad affrontare un lungo viaggio, evitando le autostrade, si propongono di raggiungere la Spagna mentre cercano di conoscersi meglio, di confrontarsi, di amarsi. Ma Sam ha un segreto, un’antica ferita che lo porta ad isolarsi ogni giorno di più. Separato dalla madre appena dopo l’infanzia, in questo viaggio ha un solo desiderio: ritrovarla… Personaggi tutti bellissimi, Léa Seydoux è supersexy, concupita da Jérémie (Pierre Perrier), Mathieu (Théo Frilet) s’innamora subito di Sam (Yannick Rénier) filmato dal regista come un’icona gay, nasconde una pistola con la quale pensa di riscattare il suo passato, di liberarsi dal suo complesso edipico… Il regista affronta ancora una volta tutte le tematiche a lui care, omosessualità compresa, più o meno tromentata, con un film che non deluderà i suoi fedeli ammiratori.
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Lifshitz è il regista francese che più ama la giovinezza e più sa rappresentarla in tutti suoi aspetti esaltanti e dolorosi. Qui in Plein Sud ne da una versione più che altro dolente. L’amore che generalmente nei suoi film è la chiave di ogni possibile breve felicità , qui è secondario. Quel suo certain regard sulla bellezza del corpo maschile che generalmente incarna la fugace perfezione della giovinezza , è offuscato dai traumi che Sam si trascina negli anni e che gli avvelenano la vita e dall’insoddisfazione degli altri tre ragazzi. Anche il finale così ambiguo , tra catarsi e smarrimento esistenziale , lascia un senso di amarezza e di dolore. Film senz’altro da vedere. Voto 8.
Film totalmente irrisolto. Niente a che vedere con il bel “Presque rien”.
Road movie in cui vengono presentati quattro personaggi molto interessanti, che non si conoscono tra loro pur viaggiando insieme. Ognuo è in viaggio verso una destinazione imprecisata, e sembra custodire un segreto. Durante le tappe il gruppo si compatta, nascono attrazioni, si accendono piccoli contrasti, senza che nessuno si senta obbligato a rivelare qualcosa di sé stesso. Ad un certo punto uno dei personaggi si stacca dal gruppo per seguire il suo destino.
Lifshitz gioca sull’alone di mistero che circonda i personaggi, e decide di svelarcene uno solo. Peccato. Sarebbe più sensato se il film fosse la prima parte di una miniserie in cui ogni capitolo si concentra su un diverso protagonista. Da vedere.
Semplicemente perfetto! Aspetto fiducioso una versione italiana =D
Il dvd uscirà in francia il 20 maggio, si può già prenotare su Amazon. Non vedo l’ora!
adoro questo regista ma questo film arriverà in Italia????????
Non vedo l’ora di vederlo! Sébastien Lifshitz è uno dei registi che più mi fa impazzire.
tutti questi bei fuilm che noi italiani non vedremo mai, che tristezza infinita..