Un giovane di straordinaria bellezza (Bobby Kendall) vaga in un mondo idilliaco: prati verdi e polle d’acqua azzurra in cui specchiarsi incessantemente e poter così adorare la propria immagine. Il novello Narciso, che non ama altri se non se stesso, frequenta in realtà quartieri malfamati, battendo pubblici gabinetti, cercando e trovando con facilità il sesso che pure amerebbe fare da solo. Alle immagini crude di una città fantastica che compendia tutte le metropoli, si alternano i viaggi mentali di Narciso con fantasie che si inframezzano alla realtà delle scene di strada, le quali esse stesse sembrano fantasie. Si trova così prima nell’antica Roma dove contemporaneamente è il giovane imperatore ed uno schiavo di cui può disporre come meglio crede. In una plaza de toros è poi l’osannato torero vestito di un attillatissimo costume mentre affronta un ragazzo/toro. Infine si immagina in una reggia da “mille e una notte” in cui un odalisco dalle notevoli doti fa la sua danza davanti al califfo/Narciso. Tutti sogni che rappresentano per lui il suo Eden dove impera solitario e onnipotente e che, più concretamente, sono interrotti nella realtà dallo squillo del telefono oppure dal fattorino alla porta.
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Stilisticamente virtuosistico. Da ammirare come si ammira un bel quadro. Inutile cercarvi sostanza perché non c’è, ma forse anche la forma è una tipologia di sostanza..
Film curioso ma anche di una noia sconfinata. Arrivare alla fine è davvero difficile. Questo Bidgood sembrava volersi rifare all’inarrivabile Kenneth Anger. Ma se Anger mise la sua cultura e il suo amore per il cinema hollywoodiano al servizio delle storie che filmava, questo regista (chissà chi è, poi), si mette totalmente al servizio di questo manichino (sarà pure bello, sempre se ti piace il genere, ma non ha un grammo di sensualità) che poi ti viene da dirgli ‘d’accordo, avrai un bel culo ma non ne sei l’unico tenutario’. Chi disse lo poteva aver diretto Warhol si vede che non aveva mai visto un suo film. Si dice che venne filmato nel giro di 7 anni col protagonista che non cambiava mai (immaginate un uomo da, chessò, a 20 e a 27 anni), ma non ci credo.