Picchì chi è?

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Picchì chi è?

Le tappe fondamentali, dagli anni Settanta ai giorni nostri, del movimento GLBT a Palermo, raccontato attraverso immagini di repertorio e interviste a personaggi della vita sociale e politica della città, ma anche artisti, imprenditori, semplici cittadini ed esponenti delle associazioni per la tutela dei diritti gay. Un viaggio, tra passato e presente, nella comunità arcobaleno del capoluogo siciliano, che l’anno scorso ha ospitato, per la prima volta, il Pride nazionale. Un documentario d’inchiesta realizzato con il patrocinio della Regione Sicilia, del Comune di Palermo e dell’Arcigay, nato, come sottolinea lo stesso regista Giuseppe Carleo, per “sdoganare gli stereotipi e i luoghi comuni che restituiscono da sempre un’immagine errata alla nostra città, descritta molto spesso come una terra omofoba e maschilista.” (TGLFF)

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A Palermo, quando si parla di qualcosa e l’interlocutore se ne stupisce, reputandolo strano, si risponde: “Picchì, chi è?”, che in italiano può essere reso come un sarcastico “Perché, è così strano?”. Questo è il senso del documentario che porta questo nome, che verrà proiettato sabato 15 giugno alle ore 21 al Pride Village, presso la sala cinematografica De Seta ai Cantieri culturali alla Zisa di Palermo. L’ingresso è libero.
“Picchì, chi è?” è un film documentario diretto da Giuseppe Carleo, giovane regista palermitano diplomato in recitazione alla Scuola Nazionale di Cinema, la cui opera artistica si incentra sulla forte sicilianità. Per questo il titolo è così forte, così intriso di significato, al pari del suo contenuto: un percorso che segue tutte le tappe palermitane degli sviluppi dei movimenti e delle lotte per i diritti degli omosessuali dagli anni ’70 ai giorni nostri.
Patrocinato dalla Regione Siciliana, dal comune di Palermo e da Arcigay, il film da agli spettatori un biglietto per un viaggio lungo, talvolta spiazzante e riflessivo, ma che porta infine alla meta: una Palermo più aperta, più sviluppata, più vicina alle idee globali d’uguaglianza e rispetto.
Tra immagini del passato e attuali, il film dedica ampio spazio alle interviste che accolgono esponenti palermitani della società, della politica, dell’arte, delle associazioni per i diritti e per la tutela LGBTI, dell’imprenditoria, tutti coinvolti in un’analisi storica piuttosto approfondita.
Lo stesso Giuseppe Carleo ha affermato che «con questo film vorrei che le persone provenienti da altre città si rendessero conto di quanto Palermo, per motivazioni storiche e culturali, sia meritevole di accogliere un pride nazionale, contribuendo a sdoganare una volta per tutte gli stereotipi e i luoghi comuni che restituiscono da sempre un’immagine errata alla nostra città, descritta molto spesso come una terra omofoba e maschilista».
Il film lancia inoltre un messaggio di rilievo, considerando che mostra senza filtri il cambiamento delle condizioni degli omosessuali a Palermo dai tempi in cui dichiararsi era proibito e l’ammissione dell’omosessualità era un sussurro, ai giorni nostri. Nei quali quasi non c’è più timore a dire: “Sono lesbica/gay/trans/bisessuale. Picchì, chi è?” (balarm.it)

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