Pepi, Lucy e Bom sono tre donne di differenti età e condizione sociale che vivono a Madrid nell’era del Punk. Pepi è stuprata dal poliziotto che ha trovato marijuana nel suo appartamento e cerca vendetta convincendo la sua masochista moglie ad abbandonarlo… Nel film abbiamo anche un amore lesbico ma al centro dell’attenzione del regista c’è soprattutto lo spirito trasgressivo dell’epoca. Siamo nel cuore della movida madrilena, musica punk new wave, abigliamento sgargiante anni ’80 e libertà sessuale, il tutto in un’atmosfera camp dove già appare il melodramma e l’espressione della femminilità, due elementi che non abbandoneranno più il cinema di Almodovar. Manca invece l’interesse per una “storia” e il film è più il ritratto di una realtà dove dominano la violenza, il clichè e l’ipocrisia del mondo borghese e conseguentemente il desiderio di abbatterla. Risulta infatti evidente il contrasto tra una serie di personaggi “per bene”, che poi si rivelano anch’essi eccessivi e trasgressivi, e le protagoniste del film che almeno sono sincere e non si nascondono dietro una falsa facciata di rispettabilità.
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L’ho visto con i sottotitoli in italiano, quindi ho apprezzato di più l’interpretazione delle attrici nella loro lingua madre.. Ritrae bene l’epoca in cui fu girato.. Nel film partecipa brevemente pure il giovane regista..