Inseriamo questo film in questa lista solo per alcune scene di ambienti orgiastici omosessuali, inserite nel film per rappresentare il degrado e la depravazione sociale di Napoli in quegli anni. Dal romanzo omonimo di Curzio Malaparte. Nella Napoli appena liberata Malaparte (Mastroianni) vive e descrive gli orrori e gli eccessi di una città stracciona e sconvolta, precipitata nell’abisso delle peggiori depravazioni dall’improvvisa opulenza corruttrice portata dagli americani. La dura e cruda opera di Malaparte, un classico dell’immediato dopoguerra, perde gran parte del suo significato nella trasposizione della Cavani, che sembra volerne cogliere con un certo compiacimento solo gli aspetti più eccessivi e ripugnanti, non più giustificati, se mai lo sono stati, da un momento storico particolarmente drammatico descritto con stile personalissimo nel romanzo.
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