Quarto film del regista Panos H. Koutras, dopo il bellissimo “Strella” (storia di un transessuale con reminescenze dell’antica Grecia, film considerato dalla critica tra i migliori della Grecia del terzo millenio), condotto a termine tra mille difficoltà e selezionato per Cannes “Un certain regard”. Il regista ha detto in un suo comunicato: “La partecipazione del film al Festival di Cannes segna un momento molto felice dopo il lungo e difficile cammino verso la fine della sua produzione. Proprio come i suoi eroi , il film si è scontrato con la dura realtà contemporanea della Grecia, oltre alle difficoltà tipiche delle co-produzioni. Spero che questo sviluppo meraviglioso, che riempie tutti noi di gioia, segnerà l’inizio della fine di tutte le difficoltà del film”. Il film racconta la storia di due fratelli, Danny, 16 anni e Odysseas, 18. Dopo la morte improvvisa della madre albanese, i due ragazzi intraprendono un viaggio da Creta a Salonicco, al fine di trovare il loro padre greco, che li aveva abbandonati quando erano ancora molto giovani. Stranieri nel proprio Paese sono determinati ad incontrarlo ed essere ufficialmente riconosciuti da lui, al fine di acquisire la cittadinanza greca tanto ambita. Allo stesso tempo stanno provando per partecipare ad un talent show, che potrebbe portarli ad una vita migliore. A Salonicco si tiene la selezione per lo spettacolo cult “Greek Star”. Dany sogna che suo fratello Odysseas, cantante di talento, possa diventare la nuova star del concorso. Lungo la strada capiranno cosa li lega insieme, dovranno affrontare i fantasmi del passato e la ferocia degli adulti, sempre determinati a realizzare il loro sogno, mentre la Grecia si rifiuta di seguirli. Il titolo del film è preso dal nome di un hotel abbandonato a Kozani, un luogo che offre loro rifugio e rivelazioni (memorie di una Grecia di altri tempi), tappa che li porta verso verso una soluzione della loro avventura.
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Mi è piaciuto tantissimo!! voto 9
Colorata e stravagante odissea pop di due fratellini albanesi alle prese con un viaggio alla ricerca del padre greco, per ottenere la cittadinanza ellenica e per sbancare ad un talent show. Interessante, vorticoso, con salti da un registro all’altro (commedia, racconto di formazione, satira, mélo, critica sociale) e gustosi inserti onirici di petti villosi e peluche parlanti, il tutto mischiato in modo abbastanza organico in questo film del regista greco Panos H. Koutras, già autore del capolavoro “Strella”. Un film godibile, con elementi camp che richiamano il primo Almodovar e allo stesso tempo che prende in prestito alcuni topoi della tradizione culturale e letteraria della Grecia classica, quali il viaggio, il sogno, l’accoglienza nei riguardi degli stranieri – intesi come ospiti – il cammino per diventare adulti. Un plauso ai due attori protagonisti, davvero molto bravi, anche se poco credibili nei panni di due adolescenti e soprattutto un grazie al regista che ha scelto di omaggiare una delle poche icone italiane dalla fama internazionale, quella stessa Patty Pravo che, con le sue canzoni, dà un valore aggiunto al film e compare in un piccolo cameo alla fine per salutare il più giovane dei protagonisti con un inconfondibile “Ciao, amore”. Abbiamo un nuovo grande autore mediterraneo?
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