Lo sapevate che in Texas ognuno può possedere un numero infinito di armi ma può essere arrestato se possiede più di 5 vibratori? Questo documentario è la storia, dalle origini ai nostri giorni, del vibratore e dei suoi rapporti con l’orgasmo femminile. La storia di questo strumento era particamente sconosciuta fino a quando la ricercatrice Rachel Maines ha riunito tutte le informazioni che è riuscita a recuperare da varie riviste e annunci pubblicitari a partire dall’inizio del XX secolo, facendo sorprendenti scoperte. Con il pretesto di un trattamento medico, medici vittoriani utilizzavano vibratori per guarire i sintomi dell’isteria femminile, masturbandole fino all’orgasmo. L’origine di queste pratiche risiede probabilmente nel fatto che la soddisfazione sessuale femminile era (ma a volte lo è ancora) incompresa o ignorata. Circa il 70% delle donne non riescono a raggiungere l’orgasmo con la sola penetrazione. Le regole sociali, legali e religiose assegnavano alla penetrazione della vagina, come unico scopo, quello di procurare l’orgasmo maschile. L’orgasmo femminile non era considerato necessario. L’insoddisfazione femminile veniva spesso classificata come isteria. I sintomi dell’isteria erano vaghi: irascibilità, la lettura di romanzi francesi mentre indossavano stretti corsetti, ecc., tutte situazioni che venivano gestite da furbi dottori che si creavano così un’ampia clientela e una terapia che soddisfava entrambi. Nei tardi anni ’20 iniziano ad apparire i primi vibratori nei filmini pornografici che ne smascherano così l’uso terapeutico. I dottori devono sospendere i trattamenti e le fabbriche devono rinunciare alla pubblicità medicale dello strumento. I vibratori entrano nella clandestinità e spariscono dagli annali storici fino a quando Maines decide di riportarli alla luce. Negli anni ’70 il movimento femminista, le pillole anticoncezionali e l’aborto legalizzato sviluppano la rivoluzione sessuale. La scrittrice e artista Betty Dodson, conseguentemente ad una scoperta accidentale, riporta il vibratore nella vita di molte donne. Durante un incontro sessuale si era fatta massaggiare la clitoride da un attrezzo che usano i barbieri, arrivando inaspettatamente ad un intenso orgasmo. Dopo questa rivelazione la Dodson inizia una crociata per insegnare alle donne, da sole o col partner, come ottenere l’orgasmo usando un vibratore. Nel 2004, trent’anni dopo questa scoperta della Dodson, l’orgasmo femminile è ancora sotto attacco. Joanne Webb, una ex insegnante delle medie, viene arrestata in una piccola città del Texas per avere venduto dei vibratori a due poliziotti in abiti civili. Aveva violato una legge statale che proibisce il commercio di stimolatori genitali. Il Texas e altri tre stati avevano promulgato questa legge. In questi stati è tuttavia legale commercializzare il Viagra. Due pesi e due misure che mostrano come ancora oggi si cerchi di limitare la libertà e la sessualità femminile.
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