Un ritratto di un microuniverso metropolitano, rappresentato dai passeggeri di un tram parigino. Tra quartieri dormitorio e un enorme cimitero, il film ricostruisce per frammenti una vicenda collettiva di persone che quasi non si guardano e non si riconoscono. Eppure noi ci sembra di averli conosciuti da sempre, il ragazzo che porta i fiori sulla tomba dell’amico morto di aids, i ragazzi che si “scrutano” sul treno, il feticista dei piedi, la ragazza che vuole restare sola, ecc. Un microcosmo di umanità che appartiene a tutti.
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Non mi e’ piaciuto molto, al limite della noia.
Un film molto parlato ma che scorre lieve; un film poco francese!
Sono le storie di alcuni passeggeri abituali di un tram che collega 2 sobborghi di Parigi narrati da una signora, anche lei presente sul tram; storie comuni, di tutti i giorni, che potrebbero essere anche la nostra.
I vari personaggi sono legati tra di loro da vincoli vari: amicizia, amore, sesso, conoscenza.
Tra gli interpreti vanno segnalati 2 bravi e coinvolgenti attori: Bruno Putzulu della “Comedie
Française” e Stephane Rideau qui però un poco sottotono.