Negli anni ’20, Berlino era conosciuta come il paradiso per tutti gli omosessuali del mondo. Tutto cambiò con l’avvento del nazismo. Tra il 1933 e il 1945, più di 100000 tra uomini e donne vennero arrestati seguendo il paragrafo 175, che condannava l’omosessualità come reato. Ne sopravvissero solo 4000. In questo importante e toccante documentario, cinque di questi sopravvissuti raccontano le loro storie per la prima volta.
Il film è stato presentato nel 2000 al Sundance Film Festival e alla Berlinale, dove ha vinto il Teddy Bear come miglior documentario. La voce narrante è di Rupert Everett.
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Appena visto. Non vi sono parole per chi in nome dell’odio, del fanatismo e dello strapotere ha distrutto un’intera generazione.
L’oggetto del documentario sarebbe un argomento di per sè molto interessante ma è trattato male. Il documentario è brutto e fatto male: non aggiunge nulla di nuovo a quanto non si sappia già, e cioè che gli omosessuali, così come gli ebrei, sono stati perseguitati da Hitler. Non emoziona, non fa rivivere la situazione dell’epoca ma si risolve in una noiosa carrellata di banali interviste ai pochi sopravvissuti ormai arteriosclerotici. Inoltre si cerca di idealizzare la situazione pre-Hitleriana, forzando la realtà, facendola apparire quasi come l’antica Grecia, al solo scopo di contrapporla con il periodo Hitleriano. Tentativo misero di rendere interessante un accozzaglia di interviste inutili! La cosa peggiore è il doppiaggio italiano che è a dir poco OSCENO: voci stile super Quark! I doppiatori si limitano a leggere la traduzione senza rendere assolutamente alcun tipo di emozione. A questo punto era meglio mettere i sottotitoli piuttosto che delle voci di merda!
finalmente un documento che racconta la tragedia della seconda categoria di internati per numero di vittime registrate dopo quella del popolo ebraico…Capisco che 6 milioni sono una cifra che obnubila gli altri numeri,ma 50.000 vittime innocenti sono comunque un abominio clamoroso…una sola vita lo sarebbe…
Questo documentario mi ha sconvolto. La tragedia ancora più grande (se possibile)mi sembra il fatto che per cinquant’anni si siano volute tacere queste cose.