Candy è una giovane pittrice, Dan invece un poeta: quando si incontrano tra loro è colpo di fulmine, e nonostante siano entrambi tossicodipendenti, sembrano aver trovato nella loro storia d’amore il Paradiso… Ancora un film sulla droga, opera prima di un regista australiano, Neil Armfield, famoso regista teatrale al suo Paese, anche sceneggiatore insieme a Luke Davies, autore del libro da cui è tratto il film. La critica italiana non ha accolto bene il film, lamentando che non aggiunge nulla di nuovo ad una tematica già molte volte vista sullo schermo (Trainspotting, Drugstore Cowboy, Panico a Needle Park, ecc.), mentre noi, romantici incalliti, qualcosa di interessante vi abbiamo trovato. Anzitutto l’impegnativa (e a volte folgorante) interpretazione del nostro ex cowboy gay, Heath Ledger (Danny), e della promettente Abbie Cornish (Candy), già ammirata nel film lesbico La maschera di scimmia, alla quale va aggiunta la figura di Geoffrey Rush, ricco gay professore di chimica, una specie di cinico tutore della coppia e loro fornitore di droga. Drammatico il momento in cui, perso tutto il denaro che avevano, per procurarsi soldi Candy si prostituisce e, alle soglie della disperazione, vorrebbe che anche Danny, per pareggiare diritti e doveri, facesse altrettanto con il suo sederino, cosa che lui nemmeno riesce a concepire. Anche lo stile del film, con molte inquadrature dall’alto che sottolinenano la tensione nei rapporti tra i protagonisti, e un ritmo incalzante con alcune scene estreme, rendono l’opera meritevole di essere vista.
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Storia di una coppia di tossici che alterna i tentativi di procurarsi eroina a quelli molto più blandi di disintossicarsi. Quando la coppia resta in attesa di un figlio sembra il momento migliore per ritornare sulla via retta, ma nemmeno questo funzione fino alla tragica fine …