La storia si svolge a Genova dove Corrado (Michele Placido), un meridionale di 50 anni vi è giunto negli anni ’60 lavorando come operaio all’Ansaldo. Ora fa il guardiano notturno in un deposito al porto e vive con la seconda moglie, Angela, dalla quale ha avuto una bambina, Anna. Il figlio maggiore, Gabriele (Stefano Dionisi), di ritorno dal servizio di leva, si ritrova senza alcuna prospettiva per il futuro. L’impegno del padre nell’avviarlo al lavoro in una fabbrica e la sua delusione di fronte alla superficialità con cui il figlio si fa licenziare, accresce tra i due l’incomprensione e genera contrasti in famiglia. Gabriele si affida all’ebbrezza della moto e alla scorciatoia dei guadagni illeciti. In una sala giochi conosce Valeria, un transessuale, della quale si innamora, la conduce in casa approfittando dell’assenza dei genitori, ma il padre rientra prima del previsto e intuisce subito che non si tratta di una vera donna, quindi li caccia entrambi. Valeria ha altri progetti per il suo avvenire, vuol andarsene da una città che le stà stretta, progetta di partire per gli Stati Uniti e convince Gabriele a seguirla. Ma il giovane non ha denaro per affrontare il viaggio, lo chiede a suo padre il quale rifiuta perchè nel frattempo ha investito i suoi risparmi in una lavanderia che intende gestire con la moglie Angela e inoltre non vuole che il figlio si rovini la vita stando con una persona del genere. Valeria lo mette alle strette, o partono insieme oppure lei se ne va da sola. A questo punto Gabriele è disperato, non vuol rinunciare a Valeria e per procurarsi il denaro tenta di rubare in casa del padre, si impadronisce di alcuni gioielli appartenuti a sua madre, ma giunge inaspettatamente Corrado che tratta il figlio con parole dure. I due si picchiano e alla fine Gabriele imbocca la porta per andarsene definitivamente, gridando all’uomo steso a terra che non lo rivedrà più. Allora Corrado compie un gesto estremo pur di fermare Gabriele….(FINALE: Corrado estrae la pistola di servizio e colpisce il figlio, probabilmente non vuole ucciderlo, ma solo impedirgli di andar via. Il colpo ferisce Gabriele che si accascia sul pavimento e, superato la stupore, comincia a singhiozzare liberandosi di tutta la rabbia che lo divorava e comprendendo fino a che punto può giungere la disperazione di un padre). (F.T.)
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