Quattro giovani pugliesi prendono direzioni diverse, sviluppando una storia che ha come fulcro il rapporto tra i due ragazzi, Federico (Nicolas Vaporidis) e Riccardo (Andrea Bosca), diversi professionalmente e umanamente, ma legati da un rapporto profondissimo che affonda le sue radici nell’infanzia di entrambi. Federico è spiantato e senza obiettivi, bugiardo di professione e playboy di periferia, con un fratellino piccolo a carico Lorenzo (Lorenzo Zurzolo); Riccardo, invece, è un talento del design che vive a Milano ed è impiegato in un lavoro lontano dai suoi obiettivi, come gran parte dei giovani italiani: un animo da stilista che lavora come commesso. Anche la sua fidanzata Lucia (Claudia Potenza) è una pugliese “trapiantata” al nord, intenta a farsi accettare nel glitterato mondo meneghino.
In Puglia, invece, troviamo Carlotta (Giulia Michelini), giornalista d’assalto molto poco incline ai compromessi, dalla personalità indipendente e ribelle. Carlotta ingaggerà una “battaglia” contro una nuova caporedattrice, Maria Luisa (Camilla Ferranti), raccomandata e priva di capacità. Personaggio cardine nello sviluppo narrativo della pellicola, Roberto (Massimo Ghini), capo di Carlotta, direttore del quotidiano Puglia Oggi e omosessuale non dichiarato.
Venuto a conoscenza della possibilità di ottenere un finanziamento della Regione a sostegno delle attività imprenditoriali nel campo della moda, Federico convince Riccardo a tornare in Puglia e a realizzare il suo sogno: aprire un ateliér di moda. A Federico però sfugge un particolare essenziale: il bando è riservato alle sole coppie di fatto. A quel punto, l’unico modo per non far crollare tutto sarà quello di fingersi gay e ben presto i due si troveranno nel bel mezzo di un incredibile equivoco che li trascinerà in un crescendo di situazioni rocambolesche, nel segno di una commedia innovativa e “diversa”, senza tralasciare spunti originali di riflessione su temi quali il merito, il rapporto tra il fine e i mezzi, la condizione dei giovani italiani, le coppie di fatto e gli schemi sociali. (sinossi ufficiale)
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Che dire, molto banale, Sicuramente un’occasione sprecata. Ma ho visto anche di peggio, quindi giusto per far passare un’ora e mezza …. voto 5
Mi è piaciuto il rapporto tra i due protagonisti, la loro complicità, affiatamento. Anche a me è piaciuta l’idea di base. Effettivamente manca una recitazione ”vera” soprattutto da parte di Vaporidis. Il personaggio di Massimo Ghini è il ‘grillo parlante’ del film. Da vedere senza grandi pretese
Un’occasione sprecata.
L’idea di base era bella, ma è stata sviluppata male.
NN so se colpa del sceneggiatore o del regista, ma propendo per quest’ultimo.
Non se ne può più di caratteristi e scenette da commedia all’italiana, peraltro fatte male!!!
Personaggi stereotipati, scenette sceme, personaggi poco credibili e a volte assurdi
(la scena della fissata con la religione è veramente pessima, un concentrato del peggio del cinema italiano..).
Qualcosa di buono c’è, ma prevale in tutto il segno negativo.
Peccato, perchè lo spunto interessante c’era.
Un’occasione persa, in sostanza.
Sicuramente molte battute sono divertenti, ma spesso si cade nella forzatura di un mondo davvero surreale, ricco di luoghi comuni (come spesso si usa fare in questo genere di commedie) e stupide congetture. Veritiere le due frasi che pronuncia Ghini: “in questo paese in cui SOLO il matrimonio garantisce una protezione” […] “l’uguaglianza in Italia: mai vista”. Si cerca di dare un messaggio ai “pochi” che hanno visto il film. Bella la fine, ha lasciato un punto di domanda che mi è piaciuto, ma non tanto da dichiararlo un bel film!
Veramente un film carino!Lo consiglio 🙂