In occasione del suo compleanno Jason, un giovane libanese, invita nella sua villetta quattro suoi cari amici, tra cui Rami, un ragazzo gay e anche una ragazza, Nathalie, conosciuta su internet, che con la sua bellezza e la sua gioia di vivere conquista un po’ tutti, provocando una giocosa concorrenza tra i maschi eterosessuali del gruppo. In un secondo momento arriva anche, coperto di sangue, il compagno di Rami, Ziad, appena aggredito dai cugini omofobi di Rami. Ognuno dei sei giovani, ha una storia difficile alle spalle. Nathalie è fuggita da un matrimonio combinato, dei maschi uno ha perso i suoi genitori, uccisi da una auto-bomba durante la guerra civile, un altro non ha superato il trauma dell’abbandono da parte della sua ragazza, un altro è vittima del padre che lo costringe a fare lo spacciatore.
Il gruppo dei sei amici , durante una lunga notte passata assieme, si impegna in un patto di fedeltà e di amicizia, dando cosi origine ad una forma di comune, in cui la coppia gay è benvenuta e sono abolite le barriere fra uomo e donna. L’intervento violento dei parenti di Rami, che non possono tollerare il mancato rispetto delle tradizioni, provocherà una tragedia, ma in qualche modo la comune messa in piedi da questi giovani continuerà a vivere.
Out Loud è uno dei pochi film, il primo in Libano, che in Medio Oriente affrontano l’argomento tabù dell’omosessualità, oltre a trattare altri temi importanti quali i diritti umani in genere, l’emancipazione della donna e la libertà di espressione. Il regista Samer Daboul è nato a Zahle, un sobborgo di Beirut, la cittadina in cui egli ha voluto ambientare e girare il film. Da tempo emigrato negli Stati Uniti, ha dichiarato che non aveva idea di come sarebbe stato difficile lavorare in una nazione afflitta da violenza, razzismo, corruzione e mancanza di rispetto per l’arte e per i diritti umani. Con questo film il regista ha voluto anche dare un messaggio di speranza per il futuro: che l’amore è più forte dell’odio e che, pur con grande lentezza, qualcosa si sta muovendo, anche nei paesi arabi, verso l’accettazione delle persone LGBT. E questo grazie all’impegno e al sacrificio delle generazioni più giovani. Out Loud è una storia agrodolce con momenti anche divertenti, con musiche orecchiabili e personaggi molto fotogenici. Il film, ai nostri occhi di occidentali, sembra non privo di difetti, ma si fa perdonare per il messaggio liberatorio che manda e per le scene di tenerezza che ci descrivono la relazione gay. Il film è uscito in Libano censurato di alcuni dialoghi ritenuti offensivi per la religione e di due scene importanti: un bacio tra i due giovani gay e il finto matrimonio della ragazza con i tre ragazzi eterosessuali. Nonostante i tagli nessun cinema libanese ha avuto il coraggio di proiettare questo film.
Samer Daboul ha girato anche un documentario di 50 minuti “Out Loud: The Documentary”, che descrive le difficoltà incontrate durante la realizzazione del film, tanto da rendere necessario ad un certo punto l’intervento militare per proteggere la troupe dalla gente del posto, difficoltà che alla fine hanno costretto il regista a completare la post-produzione a Los Angeles. (R.Mariella)
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