Un cast di attori molto bravi spinge questa commedia fuori dalla mediocrità holliwoodiana. Non molto lontano, però.
La protagonista (J.Aniston) lavora come assistente sociale e cerca di spiegare alle sue ragazze l’importanza di conoscere se stesse prima di rimanere incinta. Ha un fidanzato che la ama tanto ma in compagnia del quale si annoia a morte. Il giorno in cui scopre di essere incinta, decide che il padre di suo figlio è l’ultimo uomo al mondo con il quale vorrebbe vivere. Che fare allora? Si rivolge al ragazzo gay col quale abita e del quale è da sempre innamorata. Ma può una relazione essere duratura e soddisfacente senza il collante sessuale? Il film vorrebbe rispondere a questa domanda che non ha bisogno di risposta.
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La solita “commediola” americana dove si cerca di rendere interessante una storia tra due persone con gusti sessuali differenti. Noia pazzesca! Non vedo tutta questa bravura nella Aniston, la trovo banale e scialba.
Consiglio di vedere il film, solo a chi si aspetta poco o quasi niente! A me non ha trasmesso proprio niente, ne a livello sociale ne emotivo, quelle trattate nella commedia, non le reputo “problematiche”, ma bensì “situazioni”.
Commedia godibile e non troppo banale. Dolce la regia e apprezzabili gli attori, mi sono piaciuti molto anche le caratterizzazioni di tutti i personaggi secondari. Generalmente poi le donne che si innamorano degli uomini gay mi sembrano sempre o delle poveracce vittime di qualche represso bugiardo o delle stolte più o meno consapevolmente masochiste (del resto si può dire qualcosa di molto simile anche dei gay che si innamorano di ragazzi etero)… Qui però lo sviluppo del loro rapporto è credibile e ben sviluppato e mi è sembrato più interessante perché egalitario: entrambi si lasciano trasportare troppo avanti presi dall’entusiasmo per quell’amore platonico, finché rimettere le cose nella giusta prospettiva non è ancor più doloroso… ma alla fine tutto bene, come in ogni commedia che si rispetti.
ps: ma non dovrebbero essere tre le G?
Ammetto di aver iniziato a guardare questo film, immaginando di spegnere dopo 10 minuti. E invece mi sono ricreduto.
Intendiamoci, non si tratta di un capolavoro nè gli si avvicina (neppure lontanamente).
Ma il tema (tra l’altro ancora attualissimo, il film è del ’98) viene affrontato con grande onestà intellettuale e con grande garbo. Ok, c’è il solito stereotipo dell’omosessuale perfettino, amico delle donne (qui reso molto bene dal volto d’angelo di Paul Rudd, prima che si dedicasse alla commedia demenziale), ma il film è interessante e anche abbastanza attuale. Pienamente promosso.
Una commedia dal gusto americano e una trama non troppo banale. Si affrontano problemi e tematiche reali in modo diretto e chiaro anche se il finale è chiaramente a lieto fine e un po’ scontato.
Caruccio =)
Bella commedia, bei sentimenti e anche un bel modo nel affrontare delle problematiche non facili. Consigliato
Discreta commedia americana che affronta temi in auge.
Può un gay rinunciare al sesso per fare da padre al figlio/a della sua migliore amica?
Può una futura mamma vivere senza fare sesso con il suo amico gay che ha scelto come uomo ideale x far crescere la sua creatura e di cui è innamorata?
Il film si dipana con una storia credibile e carina, dove si riflette anche (e non è poco!), sino a giungere alla conclusione che è meglio non rinunciare ai propri bisogni.
Per questa deduzione forse non serviva un film, ma questo si vede volentieri; bravi gli attori con la Aniston un poco troppo atteggiata!
l’alternativa è fra l’amore come impegno e progetto di vita e l’amore-passione (fisico, emotivo, viscerale). L’amore come impegno rende infelici, lo si vede nel film, ma l’amore passionale e fisico prima o poi si esaurisce, questa è la mia opinione. Questo film mi ha reso un po’ triste.