Obscuro Barroco è una storia sull’illusione e la trasformazione. Tutto si svolge a Rio de Janeiro. Questa finzione documentaria esplora il tema del genere e dei riti urbani nel regno edonistico della cidade maravilhosa. Dai baccanali del SamboDromo al carnevale della favela. Lentamente la telecamera scivola su una foresta avvolta da una fitta nebbia, poi attraversa il panorama di Rio de Janeiro. Una voce fuori dallo schermo dice che Rio è una fabbrica di sogni e incubi, una città di trasformazioni. Nel suo film saggio la regista Evangelia Kranioti segue le parole poetiche del sua narratrice transgender Luana Muniz (1961-2017), una figura emblematica nei circoli transessuali brasiliani. Attraverso un flusso sonnambolico di immagini lei entra nel mondo pulsante delle creature notturne. Tra maschere e trucchi, corpi giovani, nudi e nuovi e lo spettacolo dei fuochi d’artificio, vengono alla ribalta persone le cui trasformazioni non conoscono più un genere chiaro. Un clown bianco ci conduce attraverso l’universo visivo del film, nel quale anche le proteste contro il governo mostrano il loro volto non truccato. E poi dietro le porte chiuse, tutto viene messo a nudo, i “travestiti” celebrano quello che sono, fino a quando il sogno culmina in un’estasiante danza. Evangelia Kranioti (1979, Atene) vive a Parigi. lavora nel cinema, nella fotografia, nell’installazione di testi e video, la sua pratica include l’immersione in diversi contesti sociali e culmina nella creazione di opere sia documentarie che immaginarie. Presentato alla Berlinale 2018 e in concorso per il Teddy doc
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