Ozon sulla strada di Almodovar, ci ricorda un po’ “La mala educacion” ma anche “Laurence Anyways” di Xavier Dolan. Il film è ricavato dall’omonimo romanzo breve di Ruth Rendell, uno scrittore di gialli usato da diversi registi, compreso Almodovar con “Carne tremula”, ma anche Chabrol con “La Cerimonie” e “La damigella d’onore”. Claire (Anais Demoustier) e Laura (Isild Le Besco) sono inseparabili amiche sin dall’infanzia. Hanno avuto finora una vita abbastanza simile, hanno sposato entrambe due uomini belli e interessanti. Ma Claire sembra non si sia mai veramente attaccata a nessun altro, nemmeno al marito Gilles (Raphael Personnaz). Quando Laura muore poco dopo aver partorito, Claire, durante il sermone funebre, promette che avrebbe accudito sia il neonato che il di lei marito, David (Romain Duris), un uomo a cui non era mai stata vicina. Poco dopo, arrivando all’mprovviso a casa di David, scopre un suo sorprendente segreto: ama travestirsi da donna e coi vestiti di Lea uscire all’esterno facendosi chiamare Virginia. La sua prima reazione è di disgusto ed incomprensione, gli grida “sei un pervertito. David le spiega che ha sempre avuto questa passione per il travestimento, ma che pensava di avere superato col matrimonio. L’assicura in ogni caso che non è gay. Claire non dissuade David da travestirsi e la cosa sembra ad entrambi un curioso modo per tenere vivo il ricordo di Laura. David, visto il consenso di Claire continua a travestirsi e spesso vanno insieme al supermercato spacciandosi per amiche, con Claire quasi in un ruolo mascolino. In realtà Claire sente crescere in sè una strana attrazione per Virginia, un’attrazione che fino a quel momento non aveva mai voluto considerare… La tematica dell’identità sessuale e del desiderio intimo sono trattate da Ozon con delicatezza e comprensione, facendoci quasi innamorare più di Virginia che di David, ma anche con esplicito divertimento, come quando David deve ricevere all’improvviso un ospite ed ha dimenticato di pulirsi dal rossetto o deve frenare qualche gesto troppo femminile. Intrigante lo strano triangolo che viene a formarsi con Gilles, sempre all’insegna di una confusione sessuale, che però Ozon non porta mai a chiare ed univoche conclusioni. La riuscita del film è anche merito dell’ottima alchimia tra i protagonisti, tutti superlativi.
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Premetto che non sono mai impazzita per Ozon. C’e’ da dire che l’idea del film e’ ottima, affrontare il tema del travestitismo (da non confondere con l’orientamento sessuale o l’identita’ di genere) ed i meccanismi che vengono messi in atto per chi lo vive e per chi vi si confronta, in maniera pacata e mai volgare, e’ risultato essere un esperimento riuscito. Cio’ nonostante il film si perde per strada per cio’ che concerne l’approfondimento della psiche dei personaggi che a mio avviso non vengono mai sufficientemente elaborati. E’ come se il film non carburasse mai del tutto, lasciando nello spettatore un senso di sconfitta a riguardo di una trama che avrebbe potuto fare faville. Unico risveglio di un lento soporifero incedere e’ la scena dove Claire mentre sta per fare l’amore con Virginia/David, si blocca all’improvviso esclamando: “non posso, non sei una donna” mentre ci si poteva aspettare un “non posso, perche’ sei vestito cosi'”, tanto da lasciar intendere allo spettatore un possibile lato saffico di Claire! da notare l’annessa reazione di David/ Virginia, affranta non tanto dal suo rifiuto quanto dall’affermazione dell’amica che nel mettere in dubbio un’ identita’ sempre piu’ in procinto di venire scoperta, la ferisce. Le pulsioni sarebbero dovute emergere con maggiore forza, invece di impennarsi e sprofondare nel baratro dell’esercizio manieristico. Peccato, un occasione perduta.
Non fa né ridere né piangere, tipico dei film di Ozon che sembrano sempre un puro esercizio di stile. Banale, scontato, lento. Bocciato!