Varie
In a middle class neighborhood in a city in the countryside of Brazil, the real estate speculation is a menace to the affective memory of a group of friends. Their answer to this imminent transformation is to fuck in the construction sites. And what about love? Is love just a construction? (IMDB)
In un quartiere di una città brasiliana, la speculazione edilizia si è trasformata in una minaccia per la memoria affettiva di un gruppo di amici. L’unica risposta alle imminenti trasformazioni è il sesso: all’aperto, nei parchi giochi, nelle cave, negli appartamenti vuoti, in tutti i luoghi che spariranno o si trasformeranno, ma sempre apparterranno a chi li popola. E l’amore? Anche l’amore è un’opera in costruzione? « Nova Dubai è un film molto vicino a me e alla mia realtà. Come abitante del quartiere Jardim Alvorada, a São José dos Campos, al mio ritorno dopo quattro anni all’estero mi trovai al cospetto di un paesaggio completamente diverso da quello della mia adolescenza. Il quartiere, un tempo piuttosto semplice nelle architetture, iniziava a essere circondato da enormi edifici residenziali e commerciali, invaso da quella cosiddetta modernità già arrivata in precedenza nelle zone vicine. Quando incontrai i miei vecchi amici di São José, un sentimento era chiaro in tutti noi: il senso di perdita». (TFF)
CRITICA:
Nova Dubai (Brasile, 2014, 53′) è un mediometraggio ideato per creare scandalo più che per mostrare qualcosa, e il fatto è questo, che cioè Vinagre, che si definisce un porno-terrorista, non riesce nell’intento, nemmeno lontanamente. Del resto, il porno-terrorismo stesso è cosa antiquata, sicché l’unica sensazione che rimane, guardando Nova Dubai, non può che essere la noia, forse anche l’indignazione, ma questa è più dovuta al fatto che sia stato selezionato un simile obbrobrio che per altro; il porno gay di Vinagre, infatti, non è né tagliente né lucido, e in fondo sembra ergersi su se stessa in maniera fragile e pericolante, poiché a livello di sceneggiatura siamo più o meno allo zero, e l’intera pellicola non è che un ammasso di scene di penetrazione anale, snowball e cock-slap fini a se stesse. Fa dunque un po’ di tenerezza, Vinagre, e mette addosso una tristezza incredibile pensare al suo fallimento, perché è un fallimento così marchiano e patetico che non può non lasciare allibiti e interdetti. Nova Dubai, in fondo, non è nemmeno originale e anzi sembra riallacciarsi a quella fotografia lanthimosiana che trova un po’ il tempo che trova, quindi, sì, valutando anche la messa in scena, che sembra ideata da un ragazzino alle prese col suo primo corto, è impossibile non concludere che Vinagre, con quest’opera, non avesse davvero niente da dire e si fosse lasciato guidare da un desiderio di scandalo che, però, nel momento in cui mostra di non avere niente da dire (si potrebbe pensare a una descrizione della vita a Nova Dubai, oppure a una condanna all’uso intensivo della cementificazione, ma è tutto troppo debole e mai disposto per essere realmente colto e sostenere un film simile), non riesce ad ottenere l’effetto voluto, tant’è che, per certi versi, non è nemmeno porno-terrorismo, non risulta incisivo ma solamente autoreferenziale e perciò scivola via come acqua. (emergeredelpossibile.it)
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