Alexandre Beck è un pediatra, vedovo da otto anni, da quando sua moglie è stata brutalmente assassinata. All’epoca dei fatti era stato il primo sospettato. La polizia riapre improvvisamente il caso quando vengono trovati altri due corpi accanto al luogo di quel delitto: Alex è nuovamente il primo indiziato. Il mistero si infittisce quando Alex riceve delle e-mail che gli mostrano sua moglie più vecchia ma ancora viva…
Secondo lungometraggio realizzato dall’attore e regista Guillaume Canet, prodotto da Luc Besson, che nel 2006 ha ottenuto un grande successo presso il pubblico francese, con ben tre milioni di spettatori, ed in seguito ha registrato ottimi risultati anche al botteghino internazionale. “Non dirlo a nessuno” si è aggiudicato quattro premi César, fra cui quelli per la miglior regia e per l’attore protagonista François Cluzet. Il film di Canet è basato sull’omonimo romanzo dello scrittore americano Harlan Coben, adattato per lo schermo dal regista insieme a Philippe Lefebvre. Merito di Canet è stato quello di riuscire a condensare in maniera efficace la complessa materia narrativa del libro di Coben, con un intreccio articolato in numerose sotto-trame in cui passato e presente si confondono e si sovrappongono. Il nucleo della vicenda è costituito dal mistero sulla tragica morte di Margot Laurentin (Marie-Josée Croze), raccontato nel prologo. Otto anni più tardi il suo tormentato vedovo, il pediatra Alexandre Beck (François Cluzet), si trova improvvisamente a dover fare i conti con quei terribili avvenimenti e con i numerosi dubbi che circondano l’assassinio di sua moglie, donna-fantasma ricomparsa dal nulla, secondo un topos basilare del cinema noir (da “Vertigine” di Otto Preminger a “La donna che visse due volte” di Alfred Hitchcock). In cabina di regia, Guillaume Canet raggiunge la giusta fusione fra il giallo, il thriller e il film d’azione, grazie anche ad un montaggio dinamico e funzionale, in grado di sostenere una lunghissima sequenza di inseguimento dall’alto tasso adrenalinico; e nel finale, non lesina l’immancabile dose di colpi di scena e di rivelazioni a sorpresa. (Stefano Lo Verme, Filmedvd.it) – Nel film hanno un ruolo significativo la coppia lesbo, sposata e perfattamente integrata, interpretata dalla bravissima Kristin Scott Thomas e Martina Hands (rispettivamente cognata e sorella del protagonista), che vengono presentate come un’affiatata famiglia normale, comprese gelosie, screzi e uno schiaffo giustificato (ma ci sono anche baci sulla bocca).
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Un thriller appassionante e che tiene col fiato sospeso, come ogni buona pellicola del genere dovrebbe fare. Credo, però, sia anche un pò faticoso e la scelta di raccontare la soluzione del caso come una confessione e non farla vivere attraverso le immagini sia penalizzante.
Medico viene accusato dell’omicidio della moglie (senza finire in carcere) e riceve la stessa accusa otto anni dopo alla ripertura del caso. La situazione si rivela un pò più complicata.
Un bel film , che ti inchioda per un’ora e mezza. E’ un noir pieno d’azione , di adrenalina come ci hanno abituato i film americani del genere. Solo che qui regista, attori e ambientazione sono francesi. Ciò non toglie che la materia prima, incominciando dal romanzo da cui è stato ricavato, sia incontrovertibilmente US e americano è tutto sommato l’impatto generale anche se Parigi e la campagna francese fanno da sfondo. Molto gustoso il cammeo di Kristin Scott Thomas , raffinata lesbica avvocato che dice a un certo punto “devo tornare a casa da mia moglie”. Voto 8.