Il film-documentario ci racconta la storia del coming-out di Emily Tay, capitano della squadra di pallacanestro della Harvard University. Scritto, prodotto e diretto da Melissa Johnson, anch’essa, a suo tempo, capitano della stesso team di Harvard. Parlando delle motivazioni che l’hanno indotta a girare il film, dice che la pallacanestro l’ha salvata e “volevo dimostrare come la pallacanestro possa essere lo strumento che una giovane ragazza usa per dimostrare chi veramente sia nel periodo che va dall’adolescenza alla maturità. Quando ho incontrato Emily Tay ho capito subito che essa impersonava la storia che ho sempre voluto raccontare. Il basket ha salvato anche lei”. Tay inizia la sua carriera come co-capitano della squadra di Harvard, dove aveva guadagnato il 23mo posto nella classifica nazionale, guadagnato più di 1200 punti, vinto il titolo Ivy League Player of the Week, e ricevuto ovazioni dal pubblico in ogni esibizione. Si guadagna il soprannome di “Queen of the No Look Pass”, da qui il titolo del film. Nonostante i successi sul campo, Tay deve fronteggiare diversi problemi nella sua vita personale. “Mi sentivo separata dal resto di Harvard. Trovavo difficile relazionarmi con molte persone. Ero l’unica omosessuale nella squadra. Non potevo dichiararmi perchè mia madre mi diceva che avrei rovinato tutto”. Ad un certo punto Tay decide di seguire il suo cuore su tutti i fronti, anche andando contro ai desideri della sua famiglia. “A volte manca poco per essere felici e non dobbiamo farci condizionare da nessuno, nemmeno da coloro che ci hanno visto nascere”. La decisione di giocare, dopo la laurea, in una squadra professionista tedesca, la mette in aperto contrasto coi genitori immigrati, che si aspettavano il suo rientro a casa ed un matrimonio di copertura. Sua madre le dice: “Le ragazze devono farsi una famiglia e prendersi cura della loro casa”. Dopo il suo trasferimento in Germania, Tay conosce e si fidanza con Angela, una donna delle Forze Armate USA. Il film ci racconta le difficoltà di questa relazione, quando valeva ancora il “Don’t Ask, Don’t Tell”, e come la carriera di Angela fosse compromessa. All’inizio del film Angela era titubante ma alla fine ha capito che “non volevo più essere repressa in nessun modo, è difficile spiegare come questa legge mi abbia tormentato per tanti anni”. Oggi Tay ha 24 anni e sta per terminare il suo ingaggio triennale nella squadra tedesca. Angela ha lasciato il servizio nell’esercito da sei mesi. Progettano di tornare insieme a Los Angeles per festeggiare il loro due anni di fidanzamento. Il film, che unisce una storia sportiva e un dramma famigliare con una bella storia d’amore, d’amicizia, di riscatto e di emancipazione sta ottenendo un grande successo in vari festival, come all’OutFest dove ha vinto lo Special Programming Award for Freedom.
Effettua il login o registrati
Per poter completare l'azione devi essere un utente registrato.
Condividi