Ricavato dall’omonimo romanzo di Rachel Cohn e David Levithan, gli stessi autori del molto più stimabile “Nick & Norah – Tutto accadde in una notte”, ha come merito principale quello di arrivarci doppiato in italiano su Netflix. Vorrebbe essere l’ennesimo passaggio alla maturità di due adolescenti 18enni, al primo anno di college, ma il film (che in verità è più simile ad una sit-com televisiva) sembra sempre fermo alla prima inquadratura. Naomi (Victoria Justice) e Ely (Victoria Justice) sono due migliori amici, anche perché non potrebbero essere altra cosa, essendo lei etero (ma segretamente (?) innamorata pazza di Ely) e lui gay (sempre e solo a caccia di bei ragazzi). Abitano nello stesso palazzo di Manhattan e quindi si conoscono da sempre. Ely è gay dichiarato e felice di esserlo, ha due madri, quindi lesbiche, sebbene una delle due abbia avuto una storia temporanea con il padre di Naomi, storia che però si è conclusa con la dipartita del padre di Naomi che ha lasciato completamente distrutta la moglie, ora totalmente depressa, senza lavoro e senza soldi, dipendente dagli ansiolitici che la mettono praticamente sempre sotto le coperte. Ma il film vuole essere una commedia e quindi ci presenta questa tragedia familiare come un semplice corollario alla storia dei due amici. Che poi chiamarla storia ci sembra alquanto presuntuoso. Sta di fatto che Naomi ed Ely, nonostante tutto, sono sempre amicissimi e passano quasi tutto il loro tempo libero insieme. Il ‘quasi’ è più riferito a Ely che a Naomi, in quanto Ely sembra non lasciarsi sfuggire nessuna occasione di sesso mordi e fuggi, per poi tornare soddisfatto e felice dall’amica Naomi. Invero anche Naomi dovrebbe passare del tempo col suo secondo fidanzato, Bruce 2 (Ryan Ward), ma sono più dei momenti riempitivi (e inconcludenti) in attesa dell’arrivo di Ely. Il titolo originale del film, Naomi and Ely’s No Kiss List (Netflix l’ha cambiato nel più divagante “Va a finire che ti amo”) si riferisce ad una lista che i due amici tengono aggiornata per evitare d’interessarsi allo stesso uomo, evitando così pericolosi conflitti sentimentali. Che naturalmente arrivano quando Ely mette allo scoperto l’omosessualità di Bruce 2, addirittura innamorandosene ricambiato (è il suo primo rapporto fisso). Il tema del film è quindi tutto concentrato su come far sopravvivere un’amicizia tra etero e gay, cosa che noi solitamente reputiamo impossibile quando da una parte ci sia un interesse che va oltre l’amicizia. Esclusa completamente la tematica delle ‘frociarole’, donne che amano la compagnia degli omosessuali, in quanto, come dice subito la protagonista, a lei i gay non piacciono. Il suo problema risiede tutto nella speranza che l’amico gay possa un giorno innamorarsi di lei. Il film potrebbe avere qualche motivo d’interesse (il problema di donne che s’innamorano di gay è sempre all’ordine del giorno) se non fosse che ci presenta personaggi monodimensionali, (volutamente) quasi cartoneschi, superficiali e scontati. Encomiabile il fatto che, come spiegano sul sito del film, i protagonisti e l’intero cast del film, abbiano aderito (anche con la donazione di 10 mila dollari) al The Trevor Project, l’organizzazione americana che assiste le persone LGBT in difficoltà o respinte dalle famiglie, cercando di prevenire i suicidi degli adolescenti Lgbt.
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