Provocante debutto del regista Dean Howell e dello scrittore Michael Kearns. Il film indaga sulle storie di nove personaggi le cui vite si intersecano sentimentalmente, sessualmente e pericolosamente nell’arco di una giornata. Corey, James e gli altri personaggi del film si rincorrono, si incontrano, si amano, si raccontano più con le azioni che con le parole, più coi fatti che con gli sguardi, ci trasmettono tutta la disperazione e l’angoscia del sentire e vivere contemporaneo, la solitudine dell’essere differenti. C’è molto in Nine Lives, dall’epidemia dell’HIV che ha decimato la polazione gay, all’angoscia dell’omosessuale che realizza il suo desiderio di paternità salvo poi scoprirsi positivo all’HIV con un figlio da crescere, all’omicidio del compagno, al razzismo/buonismo così americano, agli attacchi alle Torri gemelle in cui un giovane omosessuale perde il suo compagno. Il film scorre sensuale come le sue immagini in un susseguirsi di emozioni e turbamenti, e al coraggio del regista di mostrare la vita e i corpi per quello che sono. (La manica tagliata)
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Non mi è parso x niente un granché. Storie x lo + di gente infelice.