Cinque grandi amici ormai prossimi ai trenta vedono sfaldarsi la loro compagnia. Gay ed etero, bianchi e neri, posati e sbandati, questo variegato gruppo che vive nella metropoli di New York ci viene presentato con vivido e sensibile realismo offrendoci un intenso e toccante sguardo sulle nuove generazioni. Sullo sfondo della guerra in Iraq, una malinconia pervade questi giovani uomini, come sentenzia il perdente Felix: “un tocco di malessere esistenziale offertoci gentilmente dal tardo capitalismo – sapete, il solito”.
Andrew, Felix, Tony, Julie e Ben sono amici dai tempi degli studi umanistici all’università. Dopo la laurea si trasferiscono a New York dove continuano a frequentarsi. Li troviamo ancora insieme dopo sette anni, quando Andrew e Julie annunciano il loro fidanzamento. La cosa non suona come inaspettata, ma la sua dichiarazione ufficiale sembra segnare l’inizio di una fine: l’utopia di un gruppo di amici molto uniti sta per arrivare al capolinea. Per la prima volta il gruppo ospita un’estraneo: il maturo, carismatico Louie, che li impressiona e diverte con il suo fare da persona potente, ormai arrivata e sfacciatamente volgare. Furbo, sexy e macchiavellico, Louie s’introduce velocemente nel gruppo cambiandone per sempre l’impronta originaria. Quando propone un invitante affare, il capobranco e ambizioso Andrew non riesce a resistergli, mentre gli altri non approvano. Louie, nel frattempo, ha messo gli occhi su Julie, la fidanzata di Andrew. Scopriamo anche altre storie sui componenti del gruppo: il burlone Ben è tutto preso a cercare segreti incontri sessuali con altri uomini; Tony sta iniziando una nuova storia d’amore; Felix ha problemi con droghe e sesso casuale; Julie sta cercande di dare un senso alla sua permanenza nel gruppo come unica donna tra uomini confusi (molti dei quali la desiderano); e Andrew cosa vuole? naturalmente tutto, col rischio di rimanere a mani vuote. L’occasione di una festa per scapoli organizzata da Louie, ci porterà alla resa dei conti finale…