Visto così, seduto di fronte al medico, il quarantenne Bruno Ledeux dà di sé l’idea di un uomo non più giovane e non ancora vecchio. Le labbra marcate esprimono calma e riserbo. Lo sguardo tradisce invece qualcosa di inafferrabile, inquieto: la diagnosi è chiara, non lascia alcun margine al dubbio. Bruno non potrà mai avere figli.
Inchiodato ad essere solo e sempre figlio, il percorso di Bruno comincia qui, come se scendesse piano dinanzi a lui una nebbia che lo chiude in una gabbia senza uscita.
Non dice niente di quella diagnosi ad Anne, la sua amatissima moglie. Non le dice niente neppure del grosso debito che ha contratto con Giorgio Neri, un vero e proprio usuraio che si nasconde dietro il rassicurante ruolo di direttore di banca. Si direbbe proprio che Bruno non abbia nessuna qualità, nessun talento. Un uomo mediocre dall’orgoglio ferito.
Anne adesso è tutta la sua vita. Una vita italiana costruita lontano dal suo passato svizzero. Un passato senza affetto e senza ricordi, di una famiglia assoggettata ad un padre, famosissimo artista. Un padre egoista e manipolatore che Bruno ha odiato. E, forse, ha cancellato… segue sulla scheda
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