Il film, ha dichiarato il regista Nabil Ayouch, è il risultato di un lavoro d’indagine e interviste durato quasi due anni. Ayouch, d’origini marocchine e tunisine, ha affrontato nei suoi film precedenti, la vita dei ragazzi di strada in Marocco (Ali Zaoua prince de la rue) e la condanna dell’estremismo islamista (Les Chevaux de dieu). Con questo film ci racconta la vita di quattro prostitute, interpretate da Loubna Abidar (Noha), Asmaa Lazrak (Randa), Halima Karaouane (Soukaina) e Sara Elmhamdi Elalaoui (Hlima), che vivono insieme e lavorano sulle strade di Marrakech. Sono l’oggetto del desiderio di alcuni ma anche del disprezzo di altri. Guadagnano molti soldi, al ritmo di piacere e umiliazioni. Sopportano tutto, ma nel loro intimo si sentono le regine del loro regno, sono piene di luce, gioia e dignità. Riescono sempre a mantenere vivi i loro sogni ed il loro spirito. Si sentono al di sopra della società marocchina che le usa e le condanna nello stesso tempo. Nel film le vediamo al lavoro, nei vari giochi del corpo coi clienti, ma anche nella loro vita privata, una specie di grande famiglia, piene di attenzioni l’una verso l’altra, spesso preoccupate dei rapporti coi loro parenti. Il regista si è detto felicissimo di essere stato selezionato per Cannes, alla Quinzaine des Réalisateurs, una sezione “cinefila, prestigiosa ed esigente”.
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