Mondo Lux - The Visual Worlds of Werner Schroeter

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Mondo Lux - The Visual Worlds of Werner Schroeter

Il documentario ricostruisce gli ultimi quattro anni di vita e di lavoro del regista tedesco Werner Schroeter (1945–2010), esponente di primo piano del Nuovo Cinema Tedesco (insieme a R. W. Fassbinder, W. Herzog, W.Wenders e V. Schlöndorff) e pioniere del cinema queer e camp, premiato nel 2010 con un Teddy Award (LGBT • Queer Film Fest • Berlinale) speciale alla carriera.
La fotografa e regista sperimentale Elfi Mikesch, già collaboratrice dal 1969 di Rosa Von Praunheim (che a inizio carriera girò alcuni film insieme a Werner Schroeter e fu anche suo compagno) iniziò a lavorare con Schroeter già nel 1972 occupandosi dei trucchi e dei costumi di Salome (1971), per poi diventare suo direttore della fotografia a partire da Rosenkonig (1986) (seguito da Malina(1990), Poussières d’amour (1996) e Deux (2002)), diventando cosi per più di quarant’anni sua stretta collaboratrice ed amica.
Nel 2006 le fu chiesto di riprendere le prove di uno spettacolo teatrale che Schroeter stava allestendo a Düsseldorf (’Scho¨nheit der schatten’, su musiche e testi di Robert Schumann e Heinrich Heine). Schroeter aveva da poco scoperto di avere un tumore incurabile alla laringe, al quale egli aveva anche dato coraggiosamente un nome: ‘Mireille’. Durante la settimana di prove Elfi Mikesch e Schroeter ebbero l’idea di utilizzare quelle riprese per iniziare a realizzare un ritratto del regista… (segue sulla scheda)

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segue da sopra:
… Avendo a disposizione molto materiale, la Mikesch decise di concentrarsi soprattutto su alcuni significativi lavori di Schroeter, con l’aggiunta di brani tratti dai suoi film adatti ad illustrare la sua opera: dai primi film corti dedicati a Maria Callas, per la quale egli aveva una vera adorazione , a ‘PALERMO ODER WOLFSBURG‘(1980) Orso d’oro a Berlino, quindi il suo primo sorprendente lungometraggio EIKA KATAPPA(1969) e l’ultimo straordinario DIESE NACHT /Nuit de chien (2008). Seguendo un ordine logico e non cronologico. Poichè il rapporto tra musica e parlato nel lavoro di Schroeter aveva una fondamentale importanza, anche in questo documentario è la musica l’elemento che lega le varie parti.
‘Mondo Lux’ ritrae uno Schroeter pieno di energia creativa e di entusiasmo per il cinema, il teatro , la fotografia e soprattutto l’opera lirica, costantemente desideroso di confrontarsi con la novità e di combattere la ripetizione, la monotonia e l’ipocrisia. Schroeter ci parla molto del suo lavoro ed è ripreso quasi sempre al lavoro, anche se qua e là traspare anche qualcosa del suo privato. Egli negli ultimi anni di vita lavorò molto, nonostante i molti limiti dovuti alla malattia e non gli rimaneva molto tempo per il resto. Schroeter desiderava fortemente portare a termine la sua opera e soprattutto il suo ultimo film, forse più bello, Nuit de Chien/ Diese Nacht, girato dopo diversi anni di assenza dagli schermi. Schroeter ci appare nel film come un perfezionista, un intellettuale raffinato e un uomo molto elegante, sempre vestito con vistosi cappelli neri, giacca scura, stivali e vari anelli alle mani. La dimensione estetica aveva, nelle sue opere e nella vita, un ruolo determinante; i suoi film erano ideati come vere opere d’arte e si distinguevano sempre per la scelta accurata degli attori e le ambientazioni inusuali, a volte eccentriche.
Lo vediamo durante le prove teatrali di ANTIGONE/ELEKTRA, mentre guida instancabilmente i suoi attori per ottenere esattamente ciò che vuole. Mentre prepara l’allestimento di una mostra a Berlino di sue fotografie ‘AUTREFOIS & TOUJOURS’, allestita poco prima della sua morte, con i ritratti delle persone che hanno attraversato la sua vita, come l’attrice Magdalena Montezuma, che lavorò molto con lui e morì del suo stesso male. Oppure in studio durante il doppiaggio tedesco del suo ultimo film DIESE NACHT, dove non si stanca di suggerire ai propri attori i giusti toni per valorizzare le sfumature del testo.
Abbiamo poi anche numerosi contributi di persone che hanno avuto a che fare con il regista per motivi di lavoro o personali. Il regista Rosa von Praunheim, che scherza affettuosamente con il suo compagno di un tempo. L’attrice Isabelle Huppert, che ha avuto modo di recitare per lui in ‘Malina‘ e ,‘ Deux‘. L’attrice Ingrid Caven che ci racconta dell’ultimo progetto cinematografico di Schroeter. Il regista Wim Wenders, che a Monaco aveva frequentato la stessa classe della scuola di cinema che Schroeter abbandonò dopo solo due mesi e mezzo, continuando le sue sperimentazioni da autodidatta. L’attore e regista austriaco Peter Kern che si distingue per il suo acuto umorismo e ci spiega perchè Schroeter fu forse il meno prolifico e conosciuto dei grandi registi del ‘Nuovo Cinema Tedesco’: non lavorando per il botteghino Schroeter era sempre alle prese con la mancanza di finanziamenti e quando non riusciva ad ottenere soldi per i suoi film si dedicava ad altro, al teatro, alla fotografia e alla regia di opere liriche. (R.M.)

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