Molti miei amici hanno visto il film senza accorgersi che il protagonista maschile è gay. Neppure le critiche che ho letto sembra si accorgano di questo particolare non indifferente. É la storia di un matrimonio non consumato che si conclude in tragedia. Siamo in un Giappone contemporaneo, con strutture sociali e familiari molto rigide, che tenta di mascherare le proprie insicurezze e frustrazioni con l’efficentismo mescolato alle tradizioni. In questo ambiente è particolarmente difficile accettare e vivere la propria diversità, così il giovane Keiji, brillante impiegato in carriera, decide di sposare una sua collega più anziana e assai poco attraente. Ma l’esperimento non riesce. Il protagonista deve specchiare la sua incapacità nella travolgente passione della sposa, verificando l’impossibilità di risolvere il suo problema. Strappano il cuore le scene dove Keiji cerca disperatamente un amplesso impossibile. Estremamente chiara e rivelatrice la scena dell’approccio gay nelle docce maschili (messa lì per chi non avesse ancora capito!). Opera prima consigliabile solo a cinefili appassionati.
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