Juno è solo un bambino quando suo padre lo lascia nel loro villaggio del Java centrale. Da solo, si unisce a un centro di danza Lengger in cui gli uomini trasformano il loro aspetto e il loro movimento in quello femminile. Ma la sensualità e la sessualità che proviene dalla danza e dai corpi, mescolati con il violento contesto sociale e politico indonesiano, costringe Juno a spostarsi da un villaggio all’altro. Se durante il suo viaggio Juno riceve attenzione e amore dai suoi insegnanti di danza, dalla sua bizzarra zia, dal suo vecchio zio, da un bel pugile e da un Warok, deve comunque affrontare da solo il campo di battaglia che sta diventando il suo corpo.
Note di regia: Ogni film è una dichiarazione o l’espressione di un’inquietudine collegata a questioni personali o socio-politiche. Quando si riesce a comunicarla, si scopre la gioia di fare film. I diciotto lungometraggi che ho diretto analizzano vari temi: dall’Indonesia dell’inizio del XIX secolo all’Indonesia attuale, dal radicalismo islamico e dal liberalismo economico ai pogrom comunisti, tutti condensati in piccole storie ambientate in varie isole del paese. Questa volta, sono interessato alla questione del maschile e del femminile che coesistono nel corpo delle persone, argomento molto delicato in Indonesia, il più grande paese islamico del mondo.
Presentato nella sezione Orizzonti della Mostra di Venezia e in gara per il Queer Lion 2018
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