Varie
When May was a child, she was a lonely girl with one lazy eye and without any friend but a weird and ugly doll kept in a glass case given by her bizarre mother on her birthday. May becomes a lonely weird young woman, working in an animal hospital and assisting the veterinary in surgeries and sewing operated animals most of the time. Her lesbian colleague Polly has a sort of attraction for her. When the shy May meets the mechanic Adam Stubbs, she loves his hands and has a crush on him. They date, but the weirdness and bizarre behavior of May makes Adam moves away from her. Alone, May has a brief affair with Polly, but she feels rejected again when her colleague meets Ambrosia. When her doll is accidentally broken, the deranged May decides to build a friend for her, using the best parts her acquaintances can offer. (Imdb)
CRITICA:
Visivamente ispirato dal cinema di Tim Burton, il lungometraggio d’esordio del giovane Lucky Mckee è un dramma psicologico dai toni new gothic che s’insinua nei meandri della pazzia, del rifiuto del diverso e della sua impossibilità di trovare amore e comprensione in una società crudele ed indifferente. May è una bambina sfortunata, in tenera età un difetto all’occhio sinistro la obbliga a portare una benda stile “pirata barbanera”, che provoca il dileggio dei suoi compagni di scuola. Impossibilitata anche da un carattere chiuso e introverso, a fare nuove amicizie, May riceve in regalo dalla madre una curiosa bambola chiusa in una teca di vetro: da questo momento lei sarà la sua migliore amica. Divenuta adulta, May lavora in uno studio veterinario. E’ un’artista del cucito ed è segretamente innamorata del fustaccio Adam (Jeremy Sisto), in particolare delle sue mani, al punto che, dopo l’ennesimo rifiuto di quest’ultimo ad intrattenere rapporti con lei, May deciderà di costruirsi un nuovo amico, dotandolo di parti umane e, dulcis in fundo, completandolo con le splendide mani di Adam. La storia di May vive a metà tra una novella Frankenstein e una psico serial killer, il tutto però esplode verso l’ultima mezz’ora lasciandoci, per il resto del film, a scoprire il lento crescendo della follia che prende piede in questa controversa ragazza, i suoi tentativi di apparire normale e i relativi fallimenti. Sorretto per lo più dall’ottima prova di Angela Bettis, il film di Lucky Mckee è un discreto horror, forse troppo sopra le righe in alcuni momenti (la visione del cortometraggio cannibalesco, l’assurdo paziente che vuole riattaccare la zampa al suo cane), decisamente azzeccato in altri, in particolare nel delicato finale su cui si chiude questa sorta di tragedia shakesperiana al femminile. (Splattercontainer.com)
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