Matrimonio a Parigi

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Matrimonio a Parigi

Un imprenditore del nord, che vende i suoi prodotti direttamente in televisione su un canale minore senza pagare tasse, e un finanziere del sud, ligio al dovere e sempre a caccia di evasori, entrano in contatto perchè i loro figli, entrambi artisti, condividono un appartamento a Parigi. Il giorno della consegna dei diplomi dell’istituto d’arte frequentato dai due sarà la scusa per un viaggio nella capitale francese in cui si incroceranno vite destini e amori di due famiglie apparentemente inconcibiliabili. Ruolo minore per Rocco Siffridi, sdoganato dal porno, qui nella veste di uno stilista gay.
“Sotto la direzione di Claudio Risi (è la seconda volta dopo Matrimonio alle Bahamas) quest’ennesima variazione spuria del cinema natalizio, che ogni anno allontana un po’ di più la propria uscita dal 25 dicembre, riporta sul grande schermo razzismo strisciante, omofobia, pregiudizi mascherati da maschere della commedia dell’arte e gag scatologiche. Un tipo di umorismo popolare da caserma che fortunatamente sempre di più ci stiamo lasciando alle spalle. Di fronte a tutto questo il fatto che il film non faccia ridere passa in secondo piano, tanto quanto la palese volontà di farne una commedia più di parole che di azione o ancora la volontà di ribaltare alcuni tra gli stereotipi più innocui che ci siano (i meridionali votati all’illegalità e i settentrionali rigorosi).” (Gabriele Niola, Mymovies.it)

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Questo film al box office

Settimana Posizione Incassi week end Media per sala
dal 11/11/2011 al 13/11/2011 15 98.740 1.452
dal 4/11/2011 al 6/11/2011 9 321.338 1.755
dal 28/10/2011 al 30/10/2011 4 786.411 2.340
dal 21/10/2011 al 23/10/2011 1 1.788.844 4.218

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trailer: Matrimonio a Parigi

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CRITICA:

Anticipo-avanzi di cinepanettone, il film di Claudio Risi ci porta a Parigi con un trionfante evasore fiscale (Boldi) e signora e finanziere con moglie, figli, amici taroccati: vanno per la Gioconda del Leopardo. Scritta con volgarità da intercettazioni di faccendieri, la commedia si snoda tra gag centenarie, burlesque, battute di riciclo. Rocco Siffridi è lo stilista gay (“l’ambiente ama le baguettes… imburraye”) e parla alla francese, ma solo per pochissime battute. (M.Porro, Corsera – voto: 2/10)

“…Nord e Sud si incontrano all’estero, le battute sono conosciute, gli stereotipi anche nonostante si cerchi di ribaltarli e la coppia Boldi-Izzo è abbastanza rodata da apparire banale; per questo pur caratterizzandosi come film per tutta la famiglia, Matrimonio a Parigi non riesce a divertire, tutto è già visto e sentito e l’inserimento di attori giovani è il modo più semplice per portare al cinema quelli che probabilmente non sarebbero entrati a vedere una commedia di questo tipo. Che mescola banalità, comicità già vista e ritmi davvero bassi in un mix poco esplosivo e molto ripetitivo; nonostante tutto questo, come al solito la famiglia italiana in cerca di svago nel fine settimana ha permesso a Boldi e compagnia bella di scalare il botteghino, cosa fondamentale in un momento di stanca del cinema italiano come quello che stiamo vivendo e in vista dell’ormai perpetua lotta per i film di Natale.” (Dgmag.it)

“… Boldi e Izzo riprendono poi la tematica “guardie e ladri” nella sua accezione più leggera senza conferirgli, però, nessuna nuova angolazione, ma utilizzandola esclusivamente come sfondo su cui mettere in scena la solita quantità di “maschere” umane invariabilmente sempre uguali a se stesse. La sceneggiatura, firmata anche dall’ex Cipollino, pare totalmente assoggettata ai guizzi di comicità dei singoli componenti di un cast evidentemente troppo affollato, perdendo così qualsiasi impostazione di tipo autoriale. Ogni attore da sicuramente il proprio contributo, animando le strade di Parigi con il proprio repertorio, per dare nuovo slancio ad una comicità in evidente affanno espressivo, perdendosi tuttavia in situazioni e gag tanto note quanto ripetitive. Da segnalare le interpretazioni più convincenti, ovvero quella della brava caratterista Paola Minaccioni; un sorprendente Rocco Siffredi che, pur “vestendo” panni cui non è avvezzo, fornisce una buona prova attoriale; ed infine il solito Massimo Ceccherini, in perenne astinenza sessuale e con la solita sboccata, ma divertente, comicità.” (Sara D’Agostino, Voto10.it)

SINOSSI:

Lorenzo (Massimo Boldi), milanese Doc, vende i prodotti della sua fabbrichetta direttamente al pubblico sulla sua TeleLecco Sat. Sua moglie Elvira, romana al 100%, (Paola Minaccioni) oltre a fargli da sguaiata valletta nelle televendite adora consigliare il maritino su come evadere il fisco in tutti i modi… e Lorenzo obbedisce felice, convinto di essere diventato più furbo di un napoletano. Ma non tutti i napoletani sono come Lorenzo se li immagina… per esempio, Gennaro (Biagio Izzo) è un inappuntabile ufficiale della Guardia di Finanza, tanto onesto da controllare perfino il negozio d’intimo gestito da quel vulcano della moglie Costanza (Anna Maria Barbera). Lorenzo e Gennaro non sanno che i rispettivi figli sono amici: studiano entrambi all’Institut de Art et design de Paris. Quando partono per assistere alla consegna del diploma, Lorenzo e Gennaro si incontrano in treno. Appena l’industriale del Nord sente parlare partenopeo, convinto che ogni napoletano sia maestro nell’arte di arrangiarsi, gli confessa compiaciuto che sono anni che froda allegramente il fisco, perché cà nisciuno è fesso… Il finanziere sta al gioco e si fa raccontare tutto nei minimi particolari. Solo all’arrivo a Parigi l’ingenuo Lorenzo scopre che quell’adorabile napoletano è in realtà un ufficiale della Guardia di Finanza… e si dà disperatamente alla fuga. Ma è tutto inutile, perché i rispettivi figli hanno prenotato per i genitori la stessa suite. E così evasore e finanziere devono condividere la vacanza parigina tête à tête. A quel punto l’industriale del Nord comincia a fare di tutto per conquistare la simpatia del finanziere del sud, sperando così di evitare la denuncia ma invece peggiora notevolmente la situazione. Oltre ai guai finanziari Lorenzo se la deve vedere anche con il socio toscano Leonardo (Massimo Ceccherini) partito per Parigi al solo scopo di insidiargli la moglie Elvira. Il toscano innamorato è talmente intimidito dalla ruspante Elvira che prima del fatidico incontro fa le prove con un manichino comprato in una boutique parigina. Leonardo a forza di far prove finisce per legarsi sentimentalmente … al manichino. Ma ad insidiare la moglie di Lorenzo ci pensa anche uno stilista francese, François Leroy (Rocco Siffredi), che in un primo momento sembra puntare decisamente alla donna, ma quando le cose si mettono male, ripiega sul basito Leonardo, tampinandolo ripetutamente… I nostri intanto, nei loro spostamenti per Parigi, si servono sempre di una coppia di tassisti, romani de Roma, Annibale (Enzo Salvi) e la moglie Anita (Loredana De Nardis). La coppia di tassisti ha un grande problema: da anni non riesce ad avere figli. Tutti i viaggi in taxi quindi sono scanditi dai loro strampalati tentativi di fecondazione che culmineranno nella ricerca spasmodica di un donatore italiano… Ma Parigi è anche la città dell’amore… I figli di Lorenzo e Gennaro prendono tutte e due una cotta parigina: il figlio del finanziere, Diego (Guglielmo Scilla), si invaghisce di un’affascinante, quanto pericolosa, ballerina di Burlesque; il figlio di Lorenzo, Mirko (Emanuele Bosi), si va invece ad innamorare proprio della seconda figlia del finanziere, Natalina (Diana Del Bufalo), arrivata nella ville lumière insieme con i genitori. È proprio questa inaspettata storia d’amore tra il figlio dell’industriale e la figlia del finanziere a mettere definitivamente nei guai Lorenzo. Ormai non può più fuggire dal fisco senza spezzare il cuore del ragazzo: deve scegliere tra i suoi adorati soldini e la felicità di Mirko… Lorenzo non ha il minimo dubbio: i soldi. Ma un figlio è sempre un figlio…

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