I protagonisti principali del film, che potremmo definire un dramma esistenziale, sono Roberta, una donna adulta madre di un figlio di sei anni, Javiera, la sua amante, una bella donna che lavora nel porno, e Ana, la madre di Roberta. Roberta aveva fatto il suo coming out con la madre quando il rapporto con Javiera era ai suoi massimi livelli. Ana, la madre, è una donna apparentemente conservatrice, con un distacco generazionale, le cui reazioni sono però più improntate a ‘quello che gli altri possono pensare’ che a specifiche convinzioni personali o morali. Roberta, incoraggiata dal suo atteggiamento, decide di approfondire i legami con queste persone che ama invitando madre e amante in una gita insieme in barca della durata di un’intera giornata. Gettata l’ancora inizia un difficile ma a volte divertente confronto tra questi tre personaggi. Con l’obiettivo di conoscere gli altri per quello che sono veramente o almeno per quello che vogliono far intendere d’essere.
Il film, nelle intenzioni della regista, vuole essere un dramma caratteriale con inconsce e involontarie scene umoristiche. I personaggi parlano di se stessi e pretendono di conoscere gli altri, cercano di avere una spiegazione per tutto ma finiscono con l’imparare che voler avere tutto chiaro può rendere la vita più interessante ma non necessariamente più facile da vivere. In altre parole, la regista, che per raccontare questa storia è partita da un fatto realmente accadutole, vuole dirci che: “le persone impegnate a trovare risposte alle domande esistenziali, possono prendere decisioni in grado di cambiare il corso della loro vita, ma spesso non siaccorgono che semplici e banali fatti quitidiani possono vanificare tutti i loro sforzi.
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Film tutto al femminile. Tratta temi difficili con qualche punta d’ironia. Brava l’attrice che interpreta la mamma. Nel complesso mi è piaciuto