Varie
Three years after Mike bowed out of the stripper life at the top of his game, he and the remaining Kings of Tampa hit the road to Myrtle Beach to put on one last blow-out performance.
Dopo che Mike (Channing Tatum) si è lasciato alle spalle la vita da spogliarellista, anche i rimanenti ‘Re di Tampa’ sono pronti a gettare la spugna. Ma vogliono farlo a modo loro: dando vita ad un ultimo incandescente spettacolo a Myrtle Beach, con il leggendario Magic Mike che torna per l’ultimo, strepitoso striptease sul palco insieme a loro.
INTERVISTA AL REGISTA GREGORY JACOBS a cura di Erica Re (Filmtv.it)
Atre anni dal successo di Magic Mike, Gregory Jacobs – da vent’anni produttore e assistente alla regia per Steven Soderbergh – rilancia la sfida e si mette dietro la macchina da presa per girarne il sequel, Magic Mike XXL, una sorta di road movie da Tampa a Myrtle Beach dove Mike darà vita a un ultimo, memorabile spettacolo. E tra i nomi nei credits compare anche quello dello stesso Soderbergh. Gregory, la sua collaborazione con Steven era risultata un mix vincente in Magic Mike. Quali sono stati i vostri ruoli per Magic Mike XXL? Già durante la lavorazione del primo film, Channing Tatum aveva qualche idea riguardo un viaggio on the road, ma subito ci è apparso chiaro che c’era già abbastanza materiale per un film a sé. Quando poi si seppe che non sarebbe stato Steven a dirigerlo, tutti gli occhi furono puntati subito su di me, dal momento che avevo già girato un paio di pellicole e sapevo di poter contare su un ottimo affiatamento con Soderbergh, che infatti mi ha incoraggiato e supportato molto. Diciamo che per questa pellicola abbiamo invertito i ruoli: io ho diretto mentre lui, oltre a essere stato il produttore esecutivo, si è occupato della fotografia e del montaggio, su cui ogni sera – dopo aver girato tutto il giorno – lavoravamo insieme, esattamente come un team ben rodato ed efficiente.
Non la spaventava il successo del primo film? In effetti Magic Mike è stato campione di incassi, a fronte di un budget di appena 7 milioni di dollari. Però, fin da subito, ho voluto fare qualcosa di completamente differente, che non avesse il sapore di un surrogato o di una replica. Ero ben felice di intraprendere una strada diversa. Quanto ha influito la complicità che già si era creata con Channing Tatum e con gli altri ragazzi del cast? Direi che è stata fondamentale per ricreare quell’atmosfera che poi trasuda anche dal sequel. Uno dei segreti della sua riuscita è l’aver concesso agli attori ampia libertà sia nell’interpretazione dei personaggi sia nello sviluppo dei dialoghi, sebbene il copione avesse già una struttura abbastanza solida. Il che è particolarmente evidente nelle scene più animate, quelle in cui gli spogliarellisti si esibiscono davanti a centinaia di donne urlanti. In effetti è stato parecchio divertente, credo che nessuno di loro si sarebbe lamentato se avessi chiesto di girare per altre 12 ore senza fermarci! A ogni modo è stata un’esperienza intensa gestire 900 persone urlanti per buona parte dei 28 giorni in cui abbiamo effettuato le riprese… Cosa devono aspettarsi gli spettatori nel momento in cui varcano la soglia della sala cinematografica per vedere Magic Mike XXL? Dal canto mio, mi auguro di riuscire a farli ridere trascorrendo una serata spensierata: quello che ho raccontato è un viaggio attraverso le emozioni, ma sicuramente ci si diverte anche molto. Il primo film era più incentrato sulla storia di Mike e sul suo dubbio se essere o meno uno spogliarellista. Ora, invece, lo troviamo tre anni dopo, e le cose non sono andate esattamente come si aspettava; per lui però sono importantissimi i suoi compagni di palcoscenico, ognuno dei quali è ben consapevole che quel tipo di vita non potrà durare per sempre. L’imperativo a quel punto sarà “carpe diem”?
CRITICA
Maliziosa la taglia del titolo trattandosi degli stripper già noti, nel sequel diretto da Gregory Jacobs, aiuto di Soderbergh: ma è meglio lo spot di quello che nasconde le chiavi nello slip.
La storia di Mike camionista che torna all’ultimo strip a far muscoli con fusa è un festival di luoghi comuni, un road movie alla Priscilla dettato da un inconscio iper queer.
Incontri con signore di seconda età (Andie McDowell: ma la crema antirughe?), giovincelle e drag queen precedono il pudico show tra donne urlanti che lanciano banconote da un dollaro. Channing Tatum è star, si concede occhiate pensose e i momenti esistenziali sono da denuncia al Tribunale dell’ovvio. Joe Manganiello si fa forte del nome, isteria diffusa, ripetizioni tante, un’escalation di ipocrita volgarità ma patinata. (M. Porro, Corsera – voto 5/10)
Anche chi ha trovato un po’ cafone il burlesque al maschile del primo Magic Mike riconoscerà che il film di Soderbergh (che qui passa la mano) era un efficiente mix di commedia e dramma, con qualche numero di strip, a suo modo, divertente. Posto che un seguito non era strettamente necessario, questo Magic Mike extralarge la butta più decisamente sul comico, raccontando le avventure on-the-road dello stesso gruppo di spogliarellisti (senza Matthew McConaughey però) tra chiacchierate, esibizioni, incontri più o meno picareschi. Tre anni dopo aver lasciato l’attività di stripper, Mike riceve una telefonata dei superstiti “Kings of Tampa”. Si lascia tentare e – assieme a Tarzan, Tito, Ken e Richie – parte per la convention di spogliarellisti che si terrà a Myrtle Beach. Il tutto avviene senza troppe complicazioni e il film offre un modesto, ma non disonesto, intrattenimento. Anche se, a onor del vero, i personaggi sono così poco elaborati in sceneggiatura da non superare mai il livello di caricature. (R. Nepoti, La Repubblica – voto 2,5/6)
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