Questo film non dovrebbe entrare nel nostro database di film con tematiche lgbt, semplicemente perchè non presenta alcuna tematica lgbt. Forse ci sono alcuni personaggi con qualche venatura gay, come il probabile bisessuale Dallas (un ottimo McConaughey) o il lezioso DJ Tobias, ma sarebbe comunque troppo poco (oggi quasi non passa film senza qualche allusione gay). Presentiamo questo film solo perchè pensiamo che sia uno dei pochi film in circolazione che attirerà una gran massa di spettatori gay. Tutti desiderosi di vedere alcune delle loro star più amate, come l’attore gay Matt Bomer (White Collar), o l’esaltante Joe Manganiello (già splendido in True Blood) o il protagonista Channing Tatum, uno degli attori hollywoodiani più in voga del momento (con ben otto film attualmente in lavorazione) esibirsi in stuzzicanti spogliarelli con nudi integrali. Il fatto che la storia del film, scritta da Reid Carolin, sia basata sulla reale esperienza giovanile di Tatum che per un certo periodo si esibì come spogliarellista, accende ancora di più l’interesse.
Il film ci racconta tre mesi della vita di un gruppo di spogliarellisti che si esibiscono in una cittadina di provincia (ma col sogno di potersi trasferire a Miami) per la felicità del pubblico femminile, tra le quali, le più fortunate, oltre che vederli nudi in ancheggiamenti e movimenti pelvici, possono anche testarli direttamente a letto. Come ci dimostra l’iniziale scena del film che vede il protagonista Tatum/Mike svegliarsi con due donne (di una non conosce nemmeno il nome). Il film, senza mai eccedere nel drammatico, tenta di mostrarci, oltre al corpo, anche lo spirito e l’anima di questi personaggi, solo apparentemente soddisfatti della loro vita, ma in realtà desiderosi di fare qualcosa di più. Prende così risalto la storia dell’amicizia tra Tatum/Mike, ormai trentenne, e il giovane ventenne Adam (Alex Pettyfer), conosciuto mentre lavora di giorno alle costruzioni. Adam, tanti muscoli ma poco altro, viene invitato da Mike a lavorare per il suo gruppo dove, complice l’assenza per malattia (?) di uno stripper, esploderà il suo vero talento. Probabilmente il tema principale del film risiede proprio nella storia di questa amicizia, dove Mike ha il ruolo dell’uomo di vita che introduce il ragazzo nel mondo delle droghe, della libertà sessuale e della depravazione, senza però crederci fino in fondo, e di fatto in cerca di tutto l’opposto, ostacolato però dal gran bel fisico che si ritrova.
La parte moralizzatrice del film (senza mai infierire troppo) viene affidata alla sorella di Adam, Brooke, interpretata magnificamente dall’esordiente Cody Horn, che non apprezza il nuovo lavoro del fratello e, unica tra le donne del film, sembra non apprezzare anche il bel Mike. Ma sappiamo che chi disprezza ama, così abbiamo anche l’attesa storiella romantica, che però rivela una scarsa chimica tra i due protagonisti (una delle poche pecche nella struttura del film). Un’altro personaggio assai ben delineato e ottimamente interpretato è quello del manager del gruppo, Dallas, l’unico un po’ ambiguo, sia sessualmente che nel comportamento, tutto teso ad ottenere il meglio dai suoi ‘allievi’, mostrando un’amicizia in realtà più legata agli affari e al suo futuro che alle persone, in pratica usate per i suoi scopi. Degli altri spogliarellisti, Big Dick Richie (Joe Manganiello), Ken (Matt Bomer), Tito (Adam Rodriguez) e Tarzan (Kevin Nash), tutti bravissimi nelle esibizioni, ci viene detto ben poco sulla loro vita privata. Ken sappiamo che è sposato e che ha una particolare visione del matrimonio. Big Dick Richie appare così innamorato del suo lavoro che è difficile pensare che possa fare altro nella vita (fisico da sballo e luce negli occhi che vi faranno svenire). Il film si mantiene molto bene su una leggerezza mai banale e un equilibrio perfetto tra momenti ludici e battute di spirito che invitano a qualche riflessione. I momenti musicali con le relative coreografie sono tutti godibilissimi e restano l’anima di un film che riesce ad essere anticonformista e disincantato nella scia di una favola contemporanea che sta facendo la gioia dei molti spettatori che negli USA stanno affollando le sale e pensiamo anche nel nostro Paese quando uscirà il 21 settembre.
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Film inutile e 7 euro di biglietto del cinema buttati!
Un ragazzo (Adam) comincia a fare lo spogliarellista; quando la sorella lo scopre disapprova, ma va a vederlo. Li conosce l’amico (Mike) che fatto trovare il lavoro al fratello, anche lui spogliarellista. Con il tempo i due cambiano modo di pensare: Adam è sempre attratto dai facili guadagni, Mike per amore della sorella del marito lascia il lavoro.
Film insospettabilmente bello. Vale la visione.
C’è un non di troppo in “non è un film fatto di ficaccioni che si spogliano”… Sarebbe stato bello se quel “non” fosse stato meritato, e invece no. Ci ho trovato davvero solo quello. E sinceramente, avrei potuto fare altrettanto su un qualsiasi sito a luci rosse.
Film totalmente inutile, questo è quanto. A che serve andare al cinema (sì, ho commesso l’errore di vederlo al cinema tempo fa) per questa cosa? Niente. Poteva essere un film interessante che raccontava uno stile di vita “degenerato” in maniera coinvolgente o poteva essere una critica al moralismo o ancora un credibile racconto di formazione in un’atmosfera un po’ piccante… Nessuna di queste. Non è un film fatto di ficaccioni che si spogliano. E basta. Gli sviluppi della trama e l’approfondimento dei personaggi sono degni di un porno, con la sostituzione del sesso esplicito con una coppietta felice sul finale (molto mal gestita).
Bruttino. Trito, ritrito e politicamente corretto (lui, cattivo ragazzo che incontra lei, brava ragazza, e si redime. L’altro, bravo ragazzo, che conosce le droghe e si danna)… Vuole essere un Full Monty, versione sexy, ma tutto il film non trasmette alcuna carica erotica.
Un film di plastica, voto 5
Promosso con sufficienza piena. Mi aspettavo una boiata come SHOWGIRLS, dove la Berkley mostra le tette, ma grida a gran voce di essere una ballerina, non una spogliarellista. O -peggio- come STRIPTEASE, dove la Moore sventola il culo per riottenere la custodia della sua bambina. Per la serie “Spettatori con cazzi in tiro e lacrime agli occhi”.
MAGIC MIKE vola basso per fortuna: ci mostra un pugno di sfigati che si muove nemmeno troppo bene in una bettolaccia. Generazioni diverse di strip-men, che hanno in comune un corpo bello da utilizzare come unica fonte di reddito prima del declino. Sesso non troppo spinto, droga e alcol a fiumi, leggeri ammiccamenti omosex disseminati in continuazione. A conti fatti il film si lascia guardare senza annoiare. Inutile spendere i soldi del biglietto, aspettate di scaricarlo e date pure un’occhiata a questi bei figaccioni. A proposito, secondo voi chi è il più gnocco? Io dico Manganiello, anche se si muove come una scopa di saggina…
Un aggettivo che mi è venuto in mente uscendo dalla sala è “inutile”. A parte l’avvenenza dei protagonisti, non c’è nulla da dire su questo film dove mancano anche impronte d’autore che avrebbero dato un senso all’insieme. Da ricordare solo l’inquadratura di apertura su Channing Tatum e la forma spendida di Matthew McConaughey. “Full Monty” è molto lontano.
Adoro questo sito, e i commenti degli utenti mi sono davvero preziosi !
film inutile. Non ha trama, senza un inizio o una fine, non entra in nessun personaggio, non esalta alcun aspetto situazionale, non coglie l’erotismo ma solo la banalizzazione di un lavoro che ti fa fare soldi senza avere nessuna preparazione. Un film davvero inutile e da evitare.
Dimenticavo. A differenza di quanto dice la scheda niente nudi integrali….
Il film a mio giudizio è veramente mediocre. Prevedibile il lato moraleggiante (tanto sesso vero nella vita e simulato sul palco lasia insoddidfazione e solitudine) e il finale con catarsi e bacio (etero ovviamente). Questo non vuol dire certo che i corpi maschili (Tatum e Pettyfer soprattutto) non siano da sballo e che la recitazione non sia buona. Tatum che , come sappiamo dai tempi di Step Up sa muoversi e ballare benissimo , si sta trasformando in un ottimo attore e Matthew McConaughey sa dare ambiguità e astuzia al suo personaggio. Comunque , come dice la scheda , un film assolutamente non gay ma che i gay anche in Italia andranno a vedere. Personalmente tutti quegli ancheggiamenti e atteggiamenti preconfezionati e professionali li trovo per niente erotici. Ma de gustibus…Voto 6.
Recensioni ?
Una nota, il personaggio di Joe Manganiello in True Blood (il licantropo Alcide) è tutt’altro che bisex.