Il film racconta la storia vera, ma assolutamente incredibile, di un diplomatico francese che nella Pechino del 1964 si innamora, ed ha un figlio, di una cantante d’opera che solo alcuni anni dopo, durante un processo per spionaggio, scoprirà essere in realtà un uomo. Il protagonista dirà di se stesso: “sono un uomo che ha amato una donna creata da un uomo”. Film stilisticamente perfetto che sfiora in diversi momenti la poesia. Peccato che il regista sposi in pieno il punto di vista “ufficiale” del protagonista e non insinui il minimo dubbio sulla sua identità sessuale. Affascinante.
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Ci sono più piani di lettura per questo bel film di Cronenberg sull’amore inconsapevole (?) di un uomo per un altro uomo travestito da donna (tratto da un fatto vero).
Il protagonista è un omosessuale e gli stanno bene le apparenze che cammmuffano una realtà che non sarebbe accettata.
Ha creato un mondo illusorio e con una sorta di transfert ha aderito al suo sogno , negando l’evidenza.
Oppure l’amore , cieco per antonomasia , gli ha fatto lucidamente travisare la realtà e accettare quello che non avrebbe potuto accettare razionalmente.
Nell’insieme un gioco di inganni sull’identità sessuale che da Shakespeare in poi ha dato molteplici affascinanti frutti. Bravissimo (e molto bello e giovane)Jeremy Irons. Voto 8.