Il titolo del film ricalca un verso dei Beattles che ripete “All you need is love”, e l’amore è proprio quello che vanno cercando quasi tutti i protagonisti di questa piacevole ma non superficiale commedia della regista Susanne Bier, già vincitrice di un Oscar per “In un mondo migliore”. Phillip (Pierce Brosnan), un inglese trasferitosi a Copenaghen, è un ricco manager del settore ortofrutticolo, alquanto cinico, pragmatico, disilluso, freddo. Ida (Trine Dyrholm) è invece un’affettuosa danese, che veste sempre colorato, come il suo spirito solo lievemente provato dalla lotta che sta conducendo contro un tumore. Nella prima scena del film la vediamo rientrare a casa dopo una seduta di chemio e trovare il marito addosso ad una giovane amante nuda. Lo caccia di casa, anche se forse dentro di sè lo giustifica, e si reca all’areoporto per recarsi in Italia a Sorrento dove la figlia Astrid sta per sposare Patrick, il figlio di Phillip. I due suoceri ancora non si conoscono ma s’incontrano casualmente nel parcheggio dell’areoporto dopo che la macchina di Ida va a cozzare contro quella di Phillip. Naturalmente sarà amore, dopo lunghe traversie, e dopo gli incidenti che un cameriere gay causerà durante il pranzo nuziale. Il cameriere in questione è interpretato dal nostro Ciro Petrone (Gomorra) che in merito al suo ruolo ha dichiarto alla rivista Ciak: “Mica ho fatto il gay, niente mossette, normale. Solo un bacio in bocca. Vabbè, che sarà mai?”. Film fuori concorso a Venezia 2012, ma in gara per il Queer Lion Award, venduto in una quarantina di Paesi e acquistato per gli Usa dalla Sony. “Si tratta di una commedia romantica, leggera e profonda insieme, con un happy end quasi da favola e una visione dell’Italia non retorica o banale. Implicita la riflessione su quella che è anche una differenza caratteriale tra danesi e italiani.” (M. Anselmi, Il Secolo XIX)
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Una coppia che si è conosciuta da tre mesi decide di sposarsi e organizza il matrionio nel casale del padre di lui. Alla fine non si sposeranno perchè lui si scoprirà omosessuale (anche se non farà coming out, ma la mancata moglie lo capirà). Sullo sfondo la madre di lei che ha un tumore ed è tradita dal marito per una dipendente molto più giovane e il padre di lui che si innamora della mancata consuocera. Il vero lieto fine è quest’ultimo …
film carino, ma secondo me pecca un po’ nel ritmo, non abbastanza poetico da reggere la lentezza e non abastanza frizzante da essere una storia tipo commedia. comunque più che apprezzabile sicuramente, gli attori sono adorabili tutti
SOLO PER IL BACIO..meriterebbe 3 GGG rispetto a tanti altri..
cmq interessante il suspance tra i 2…non si capisce cosa possa succedere…:)
Puoi rimanere un po’ spiazzato (o forse infastidito) dallo steretipo di un’Italia tutta colori, sole, mare e baci di coppie innamorate, ma alla fine perdoni tutto. Perché il film della Bier, che vira con coraggio sulla commedia, non racconta una normale storia d’amore, ma la ricerca di sentimenti autentici da parte di una donna malata e un uomo inaridito da un dolore indimenticabile. Il tema della morte e della sofferenza aleggia su tutto il film, ma con tocco lieve e tanti sorrisi. E gli uomini, nel loro agitarsi, non fanno quasi mai una bella figura.