Lisetta Carmi è una delle fotografe più importanti della storia italiana e internazionale. I suoi scatti, la sua visione del mondo, i suoi lavori appassionati e in controtendenza con la società degli Anni Sessanta e Settanta hanno segnato il mondo dell’arte fino a oggi. Lisetta Carmi, “un’anima in cammino” alla costante ricerca della verità delle persone e del mondo intorno a lei. «È stato un viaggio per me necessario non solo per raccontare il lavoro di una grande fotografa, ma anche l’umanità di una persona che ha scelto di dedicare le sue “tante vite” agli altri in un impegno costante e coraggioso» (Daniele Segre) “…Decana delle fotografe italiane Lisetta ha pensato la sua professione come strumento di verità «per scoprire l’umanità delle persone», racconta in questo appassionato ritratto di Daniele Segre. Figlia di una famiglia della buona borghesia genovese non si è mai arresa alle convenzioni, i suoi scatti sono andati controcorrente, fotografando chi nella società dei «fantastici anni Sessanta», per dirla con Celestini, è sempre stato ai margini. Che fossero i portuali di Genova o il mondo dei trans della celebre via del Campo, cara a De Andrè. Quando uscì il suo libro Travestiti fu un vero scandalo per l’Italia perbenista di quegli anni. «Nelle librerie di Milano – racconta – veniva nascosto sottobanco. I travestiti venivano considerati degli schifosi, ma schifosi erano i loro clienti, uomini dell’alta borghesia e preti». Si descrive come «un’anima in cammino» Lisetta. Alla costante ricerca della verità, come quella che ha ritratto nelle sue foto più celebri: Ezra Pound nel suo «rifugio» di Rapallo, in cui cattura dolore e silenzio di un uomo alla fine. Scatti che hanno fatto il giro del mondo e che hanno vinto il premio Niépce.Daquarant’anni Lisetta si è ritirata a Cisternino, in Puglia dove ha fondato il primo Ashram occidentale. Dice di aver lasciato la fotografia perché ormai «l’anima delle persone riesco a leggerla senza obiettivo». (G. Gallozzi, Il Manifesto)
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