“Sasha Alessandra Carlesi firma la regia e la sceneggiatura del suo primo lungometraggio, un film a metà tra thriller e love story. Un gruppo di ragazzi che frequentano lo stesso circolo sportivo, un campeggio da fare e una tragedia che non sapranno di dover evitare. La Carlesi cerca di creare personaggi a tutto tondo, permeati di pregi e difetti, reali! Abbiamo il latin lover Daniel (Roberto Calabresi), che gioca a fare conquiste e si diverte a dare ordini; la bella della comitiva dal passato burrascoso (Kathrina, interpretata da Ana Cruz), la coppia omosessuale composta dalla mascolina Desy (Alice Bellagamba) e dalla bella e ingenua Sophie (Manuela Zero), la coppia felice e innamorata composta da Manuel (Luca Molinari) e Alice (Martina Carletti) e poi c’è Luca (Luca Avallone): un ragazzo pulito e apparentemente solitario, talvolta succube del pensiero altrui. Tutti loro rappresentano facce differenti della gioventù e dell’umanità; ognuno di loro si mostra solo in parte, cercando di lasciar trasudare solo il meglio e puntando alla felicità. Registicamente parlando Sasha Alessandra Carlesi dimostra di saperci fare, lanciandosi in riprese in interni ed esterni, alternando soggettive a inquadrature ad ampio respiro, presentandoci alcuni personaggi per poi riagganciarsi ad altre storie e cercando così di confondere la visione dello spettatore, che solo a un certo punto riesce ad avere una visione d’insieme. Non mancano il fumo e l’alcol e non mancano neanche scene passionali, talvolta esagerate; la storia si alterna perennemente tra ciò che è e ciò che è stato, rimanendo spesso in bilico sul ciò che potrebbe essere. Al contrario di quanto si possa pensare esaminando le premesse, Le Grida del Silenzio si struttura come un thriller paranormale ma finisce poi per evolversi in un racconto sentimentale, forse deludendo quanti avrebbero voluto saperne di più sull’evoluzione misteriosa del film. Per la prima metà della pellicola ci si aspetta che qualcosa di brutale avvenga da un momento all’altro, in un crescendo di tensione che di colpo svanisce, presentandoci un conto ben più salato e mettendoci di fronte a un abisso che non abbiamo avuto esattamente il tempo di afferrare”. (Teresa Monaco, cinematographe.it)
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