Alcuni paesaggi sono stati tanto sfruttati al punto che gli abitanti si sentono stranieri e soli. Honghae, nella rurale Corea del Sud fa questo effetto a Ji-Young, un’artista nel campo delle installazioni che si sente un uomo e vuole essere tale. Lei, ad ogni modo, dà la colpa della sua segreta esistenza (da) transgender alla terra desolata in cui è cresciuta, quando vi fa ritorno dalle Filippine con la timida Rain. I due si sono conosciuti grazie ad un’agenzia specializzata nel procurare mogli dall’Asia del sud ordinate per posta a uomini coreani. Alla ricerca del suo padre adottivo, Loi Tan, che è appena stato licenziato dal suo impiego come lavapiatti, incontra Rain, la fresca sposina senza sposo. Il film ritrae la vita in un’era utopistica che è tramontata molto tempo fa. Oggigiorno, nemmeno piante e animali sono nel modo in cui la “natura” li ha creati, e anche gli esseri umani hanno adottato simili stili di vita ambigui. Land of Scarecrows è un film di fantascienza sulle emozioni umane che assumono dimensioni surreali in decrepiti/decadenti spazi interiori e si diffondono attraverso zone che non sono né urbane né rurali. (Berlinale 2009, tr. G.B.)
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