Il film (disponibile streaming su Infinity e TimVision) è un susseguirsi di brevi e brevissime scene che ci portano nel mondo interiore della protagonista, l’adolescente 17enne Lady Bird (Saoirse Ronan, bravissima ma forse i sui 24 anni non si addicono alla giovane protagonista). All’inizio del film la vediamo che dopo un contrasto con la madre che guida l’auto, Lady apre lo sportello e si getta fuori. Ma Lady Bird (questo è il nome che si è auto-assegnata) non è una ragazza violenta o un aspirante suicida. E’ anzi una figura meticolosa e intelligente, capace di sopportare ed accettare tutto, anche un fidanzato, Danny O’Neill (il bravissimo Lucas Hedges di Boy Erased – Vite cancellate) che non osa toccarle i seni in segno di rispetto, almeno così dice lui. Forse fatica un po’ ad accettare di appartenere ad una famiglia povera che quindi non potrebbe mandarla all’università, e fatica ancora di più ad accettare una madre invadente e limitante, consapevole però che sta facendo solo il suo bene. Le scenette con la madre che ondeggiano tra litigi e tenerezze sono tra le cose più gustose del film, oltre ad esserne il nerbo principale. Lady riesce a superare tutte le difficoltà grazie anche ad un padre, Larry (Tracy Letts) permissivo e comprensivo, che sembra condividerne gioie e sofferenze (raro trovare un padre disoccupato così amorevole).
La storia raccontata dal film, un viaggio verso la maturità di un adolescente che vuole catturare subito tutto quello che il mondo può offrirle (ma anche quello che non potrebbe), ha la durata di un solo anno, quello scolastico, ma a noi, grande merito di regia e sceneggiatura, sembra di assistere all’evoluzione di una vita intera.
Nel film c’è un personaggio gay, assai importante per farci comprendere quegli anni, comunque abbastanza recenti (siamo nel 2002), dove è ancora difficile fare coming out, soprattutto se appartieni ad una famiglia benestante che sta puntando tutto sul tuo brillante futuro. Interessante anche il ruolo della migliore amica della protagonista, Julie (Beanie Feldstein), che scopriremo gelosa e bisognosa della sua vicinanza, potrebbe nascondere un sentimento lesbo ma il film non si spinge oltre.
La regista Greta Gerwig, già attrice, qui al suo primo lungometraggio, ha detto di essersi ispirata alla sua vita da adolescente, omaggiando la sua città natale, Sacramento (che però alla protagonista va troppo stretta). Molto efficace la rappresentazione di una scuola cattolica frequentata per lo più da studenti benestanti che non reggono minimamente il confronto con l’intelligenza e l’audacia della protagonista. Un piccolo ruolo, per niente simpatico, anche per il secondo fidanzato della protagonista, interpretato dal bel Timothee Chalamet, ancora senza la fama regalatagli da Chiamami col tuo nome.
Condividi