Los Angeles, primi anni ’50: una città piena di promesse e di lusinghe ma la facciata nasconde torbidi intrighi, dove malavita, polizia, stampa e società fanno a gara di doppiezza e malvagità. Tra efferati massacri, misteriose ragazze-squillo e scandali giornalistici, tre poliziotti diversissimi, accomunati solo da un fondamentale senso della giustizia, lotteranno per far emergere la verità. Il romanzo di James Ellroy, nella sceneggiatura di Braian Helgeland e del regista Curtis Hanson, diventa sullo schermo un noir raffinatissimo dall’incredibile impatto visivo. Il personaggio gay, brevemente e tragicamente presente nella storia, è un giovane che arriva a Holliwood per diventare un attore e che finisce per dover accontentare le voglie sessuali del potente di turno. La fine tragica che subisce non sembra però ricalcare il tipico indirizzo punitivo antigay, quanto rientrare naturalmente nella trama di questo film piena di assassini, omicidi e violenza.
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Il poliziotto buono e quello che cattivo che partono avversari e alla fine si alleano per sconfiggere i corrotti all’interno della polizia. Bel film, bravi Crowe e Spacey.
Rispetto al romanzo omonimo(tra l’altro che non finito,di leggere)è decisamente più semplice da seguire e “leggero” nel rompicapo poliziesco e nei contenuti espliciti(pornografia, omicidi efferati ecct.). Anche se alcuni aspetti non vengono spiegati rimane comunque un buon film da guardare.