Film di arti marziali, ma molto particolare in quanto estremizza con ironia (ed effetti speciali) personaggi e combattimenti, facendoli diventare quasi dei cartoons. Il risultato è originale e piacevole con momenti di grande ilarità uniti ad altri di violenza estrema e ad altri di malinconica tenerezza. Il regista aveva già sperimentato con successo questa tecnica nel suo precedente film sul gioco del calcio, “Shaolin Soccer”. La storia si svolge negli anni ’40, principalmente all’interno di un quartiere povero di una città cinese, Vicolo dei Porci, dove si sono ritirati a vita tranquilla anche alcuni maestri di arti marziali, che ora saranno costretti a combattere contro l’invadenza della “Gang dell’Ascia”, una banda mafiosa che detta legge in città. Tra i maestri c’è anche il sarto, un maturo gay conosciuto da tutti e benvoluto anche se a volte bonariamente deriso. Il regista ce lo presenta mentre viene a trovarlo il marito della “padrona”, un maestro anche lui, che gli tocca il sedere e lo scherza un po’. Questo sarto maestro darà grande prova della sua abilità nel difendere il quartiere e morirà da eroe. Dopo il sarto abbiamo anche il barbiere del quartiere, questa volta un bel giovanotto gay, che lavora col sederino scoperto e lancia sguardi languidi a chi glielo ammira. Anche lui saprà difendere con onore il quartiere. Un bell’affresco di vita quotidiana cinese, dove c’è posto per tutti, etero e gay, delicati e violenti, buoni e cattivi.
Effettua il login o registrati
Per poter completare l'azione devi essere un utente registrato.
Condividi